sabato 24 maggio 2008

OMELIE DOMENICALI DI PAPA GALEAZZO

"MO LA CACCIA...!"

-Figliuoli! - tuonava un giorno Papa Galeazzo dal pergamo, recitando l'omelia domenicale. -Perché tanti peccati? Qual è mai la causa dell'ira celeste, che come nembo sinistro si addensa sul nostro capo? Tutto questo per un pezzettino di carne! Sì, per un pezzettino! Per un pezzettino di carne gli omicidi, le vane vendette, i tradimenti! Per un pezzettino di carne i peccati di falso, di lussuria; per tal pezzettino!...Volete vederlo? Sì, io ve lo mostrerò! Esso non ha osso e rompe l'osso; esso è lungo, sottile e pungente come un ago; è la parte più scostumata, più sozza del corpo umano! Volete constatare la verità? Io ve lo voglio mostrare! E’ il demonio in persona, figliuoli, eccolo, guardatelo!...-

Un movimento convulso, intanto, aveva invaso l'uditorio, che aveva frainteso l'allusione dell'Arciprete; le donnicciuole, scandalizzate, si agitavano e, quando intesero che l'Arciprete insisteva di mostrare davvero il tanto famoso pezzettino di carne, chiudendo gli occhi per non vedere, inorridite, gridarono a coro: mo lo caccia!

E Papa Galeazzo la cacciò col fatto, la lingua, fra lo stupore generale, conchiudendo come quel pezzettino di carne, sede della maldicenza era la causa di tutti i mali. All'uscita della chiesa, molti furono i commenti e le donne serbarono per gran tempo l'ostentato timore, immaginando chi sa quale cosa di grave avrebbero dovuto vedere dell'Arciprete!

Tratta dal libro "Il breviario di Papa Galeazzo" Congedo Editore
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