venerdì 7 gennaio 2011

Partono oggi da Reggio Emilia le celebrazioni ufficiali per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. AD ORIA TUTTO TACE!

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Partono oggi da Reggio Emilia, la città che nel 1797 ha dato i natali al Tricolore, le celebrazioni ufficiali per il 150esimo anniversario dell'Unità d'Italia con la partecipazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alla festa della bandiera.
Ad Oria tutto tace. Nessuno ci informa se nei prossimi giorni o mesi potremo avere il piacere di veder celebrare anche nella nostra città qualcosa che rievochi quel periodo di 150 anni fa, in cui ebbe modo di mettersi in luce l'oritano Camillo Monaco ritenuto un patriota del movimento risorgimentale salentino e nazionale e poi divenuto maggiore della Guardia nazionale ed amministratore comunale.
Quest'anno decorre anche il 150° anniversario della morte di Marcello Sartorio, suonatore di piatti, Pasquale Pastorelli, ex borbonico, manovale, e Pietro Sartorio, padre di Marcello, suonatore di trombone (leggere QUI).
Per saperne di più vi invito a visitare il blog monotematico sulle vicende oritane di quel periodo: http://oria1861-2011.blogspot.com/

[Era il giorno di Pasqua, un giorno festivo, durante il quale i paesani solevano radunarsi in Piazza Manfredi per incontrarsi e discorrere tra loro. Da circa due settimane era stato celebrato in Italia l'Anniversario dell'Unità e quel giorno festivo dovette essere ritenuto dai liberali abbastanza adatto perché in Oria se ne rievocasse la memoria. Per questo motivo il Monaco aveva fatto arrestare numerosi cittadini, tra cui Cosimo Mola e Cosimo Calò, da lui ritenuti «sobillatori» in quanto avevano prezzolato dei ragazzi perché gridassero in Piazza «Viva Francesco II». Nel pomeriggio, fu fatta sfilare la Banda cittadina per le vie del paese. L'accompagnavano dei mestatori politici, amici del Monaco, che bastonavano e minacciavano coloro che non gridavano «Viva Vittorio Emanuele II». Giunta in Piazza la banda, il Sergente della Guardia Nazionale, don Nicola Pinto, fu invitato dal Monaco a tenere un pubblico comizio. Dovette esserci qualche manifestazione di insofferenza da parte di qualche cittadino fìloborbonico se il Monaco fece intervenire la Guardia Nazionale. Il suo intervento fu cosi violento che in poco tempo giacquero per terra, in una pozza di sangue, finiti a colpi di baionetta, Marcello Sartorio, suonatore di piatti, Pasquale Pastorelli, ex borbonico, manovale, e Pietro Sartorio, padre di Marcello, suonatore di trombone.]
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