lunedì 2 gennaio 2012

ORIA - IL DR. FRANCO MORLEO CONFERMA L'INSIPIENZA DI CHI AL COMUNE STA MANEGGIANDO CERTE MATERIE.

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Caro Franco,
giusto per confermare quanto evidenziato nel precedente articolo (ovvero l'insipienza di chi sta maneggiando certe materie), per colmare le aiuole di Via Erodoto e Via Martiri Idruntini è stato utilizzato del pietrisco calcareo.

Si era già detto, infatti, nel precedente intervento che le magnolie fanno parte di una categoria di piante che soffrono i terreni con un accentuato tenore di calcare, ragion per cui gli esemplari recentemente messi a dimora avrebbero rischiato di soffrire (non parliamo ovviamente di certezze, come ben sa chi ha che fare con degli esseri viventi) la composizione del suolo con cui le radici sarebbero entrate in contatto all’interno delle aiuole, nella fattispecie abbastanza scadente.

La precauzione, soprattutto alla luce del costo dell’operazione (se ben ricordo, non siamo tanto distanti dal 50% del canone annuale corrisposto per l’intero servizio di manutenzione del verde), avrebbe richiesto magari una maggiore cura nella predisposizione dei lavori. Per cui, alla luce delle caratteristiche della tipologia di pianta prescelta, si sarebbe potuto pensare a colmare le aiuole ove sono state collocate le magnolie con materiale leggermente acido, come ad esempio del terriccio torboso o almeno del buon terreno naturale.

Per la verità il capitolato della manutenzione del verde prevede (se nulla nel frattempo è cambiato), all’interno delle Norme Tecniche (Capo II - Qualità e provenienza dei materiali, Art. 11.1 - TERRA DI COLTIVO RIPORTATA E SUBSTRATI DI COLTIVAZIONE e Art. 11.2 – CONCIMI, AMMENDANTI E CORRETTIVI) l’utilizzo preminente del compost nella casistica in questione, alla luce soprattutto della politica intrapresa di raccolta differenziata dei rifiuti e riutilizzo dei prodotti del loro riciclo.

Le nostre magnolie si dovranno, invece, accontentare, di vedere colmate le aiuole nelle quali sono state messe a dimora con una bella secchiata di pietrisco calcareo, con il risultato che con le piogge (o con insperati ed inattesi interventi irrigui) riceveranno la loro regolare dose di calcare. Peccato che non abbiano le ossa! Inoltre, la granulometria minuta di tale materiale ne causerà probabilmente una certa dispersione.

Per la verità pare che il materiale richiesto in sede di gara ufficiosa dovesse essere terreno universale. Ma pare che le ditte, andando in giro per l'Universo, non ne abbiano trovato! Chissà di cosa si tratterà?

Dott. agr. Francesco Morleo
Responsabile Ambiente Ass.ne “M.A.S. – Nuova Italia” di Oria
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