venerdì 9 luglio 2010

Tommaso D’Oria: un eroe forse dimenticato.

Ciao Franco,
a proposito del Castello, del nostro corteo storico, della nostra storia, di Federico II, ho scopiazzato qua e la qualche riga perchè mi piacerebbe parlare di un eroe vero, di una vicenda della nostra storia (quella vera!) che nessuno mai racconta, che nessuno mai ha scolpito del nostro animo di cittadini oritani. Spesso e volentieri tu hai illustrato sul tuo sito storie di personaggi oritani che hanno fatto qualcosa di importante nella loro vita e magari sono passati alla storia (Francesco Milizia, Camillo Monaco...). Io vorrei parlare di Tommaso D'Oria e possibilmente saperne tramite il tuo blog, letto molto spesso anche da gente molto acculturata soprattutto in fatti di storia locale. Grazie. (A.C.) Forse DAVVERO questo eroe è stato da tutti noi oritani dimenticato. Lo comprova il fatto che fino al 1981 non esisteva una via, viuzza, vicolo od altro ad egli intitolato. Nel 1981 si decise di intitolare un'esigua rientranza di Piazza De Jacobis all'eroe Tommaso D'Oria. Una curiosità: da una ricerca fatta in rete ho scoperto che a Ciriè (TO) esiste una scuola intitolata a Tommaso D'Oria..... chissà se è la stessa persona di cui stiamo per parlare oppure un semplice omonimo. Eppure nella toponomastica di Oria hanno trovato posto tanti personaggi che non solo non hanno avuto alcuna attinenza con Oria, ma che in tanti preferiscono non ricordare per vari motivi. Ne cito qualcuno a caso: Pier delle Vigne, Papa Paolo IV. Nel mentre scrivo mi viene un'idea: -e se un giorno organizzassimo (noi oritani oppure i proprietari del castello) la rievocazione storica di quell'assedio a cui Oria tentò di resistere così tenacemente?- Non dimentichiamo, peraltro, che il Torneo dei Rioni e Corteo Storico di Federico II° non sono una rievocazione storica!==>(leggere QUI)
(La suddetta immagine è tratta dal sito: www.assedioalcastello.it)
Tommaso D’Oria: un eroe forse dimenticato.
Alla morte di Federico II nel 1250, Corrado succede al trono padre, ereditando il principato di Taranto con altri quattro contadi, tra cui Oria. Morto pochi anni dopo anche Corrado, Manfredi cercò di imporsi a tutto il Regno, ma ebbe a vincere col suo valore, la resistenza dei Baroni ribelli e di altre città incoraggiate dalla scomunica di Papa Alessandro IV, che anche con le armi si preparava a combattere Manfredi. In quell’occasione, Brindisi, Oria, Mesagne e Lecce costituirono una lega Guelfa contro lo scomunicato Manfredi. Facendo riferimento alle cronache dello Jamsilla, troviamo che al momento dell’elezione di Papa Alessandro IV quasi tutta la Puglia era sottoposta a Manfredi, tranne però alcune città della Terra D’Otranto capitanate da Brindisi. Quest’ultima venne assediata per mare e per terra, Mesagne venne distrutta, mentre Lecce si arrende prima ancora di essere accerchiata. Solo la forte Oria resiste ad un soffocante assedio per quasi due anni, capitanata da Tommaso D’Oria. La descrizione dello Jamsilla pone in evidenza una prima possente e alta cerchia muraria, per superare la quale i soldati di Manfredi scavarono dei cunicoli, ma dopo aver battuto così una parte delle difese, si trovarono di fronte una nuovo maestoso muro costruito dagli Oritani. Per superare il secondo ostacolo gli assedianti costruirono una macchina più alta delle mura, una enorme torre di legno che in pochi attimi fu distrutta dagli oritani con frecce infuocate. Tommaso D’Oria organizzò la città e le sue difese in maniera pregevole tanto da resistere a lungo e non cadere mai, proteggendo la propria popolazione e sostenendo il proprio esercito senza poter uscire dalle proprie mura. Soltanto dopo la resa di Brindisi, Oria dovette arrendersi e l’eroico Tommaso D’Oria fu catturato e impiccato ad una delle torri del castello come atto dimostrativo contro eventuali focolai ribelli. Questa è la pagina più eroica della nostra storia, questo il sacrificio di un grande comandante e di una cittadina stretta e fiera intorno al suo Castello a difesa della propria libertà. Fonti: Castelli medievali: Puglia e Basilicata, dai Normanni a Federico II e Carlo, Raffaele Licinio, 1994 ed. Dedalo. Il Castello di Oria e il suo Restauro, Carlo Ceschi. Terra D’Otranto dagli Svevi agli Angioini e l’assedio di Gallipoli, Pier Fausto Palumbo. Le fonti sono disponibili su internet.
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