venerdì 16 luglio 2010

Conosciamo abbastanza la nostra città....... per amarla nella giusta misura?

Propongo una petizione popolare (scrivetemi a: francoarpa@alice.it) per far tornare l'antica denominazione Via Sferracavalli (Li Sferracavaddi) ad una via del centro storico di Oria, che attualmente trovasi in stato di abbandono e degrado a causa anche del fatto che attualmente è quasi disabitata. Il seguente testo è tratto dal libro di Pasquale Spina "ORIA-Strade vecchie, nomi nuovi; Strade nuove, nomi vecchi."Vico Camillo Monaco (pagg.206-207)
Ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad un orribile mutilazione che Oria ha subito nel 1899 e che, da allora, nessuno ha avuto la forza di sanare. Lo straordinario toponimo, carico di realismo ed efficacia semantica, con cui gli oritani avevano individuato questa importantissima strada di accesso alla parte più antica della città, fu cancellato e sostituito da un insulso doppione. Il nome antico la Sferracavaddi, era stato ufficializzato nel 1884 come Via Sferracavalli. Non ritengo siano necessarie molte parole per spiegare il significato del termine: la sua pendenza accentuata e il fondo che, in antichi tempi, doveva essere piuttosto sconnesso provocavano ai cavalli che la percorrevano la perdita dei ferri applicati agli zoccoli per cui era, in pratica, non percorribile da carri o da animali a soma. Questa caratteristica è splendidamente messa in risalto in una supplica rivolta, nel 1657, a Brigida Grimaldi, moglie di Michele Imperiale, marchesa di Oria: "L'Abb.e Bartolomeo Palmieri della Città d'Oyra hum.mo serv.re e vassallo di V.E. supplicando le fa intendere come vicino alle sue case e c'è un loco angusto ove non passano né carrette né cavalli a soma sopra il quale il suppl.te desidera fare un arco che servirà per passare dalle sue case a certe altre case sue mezze dirute che intende fabbricare. " La Marchesa, sempre sensibile alle richieste del suo popolo, dopo aver esaminato la favorevole relazione tecnica del suo incaricato, accoglie la richiesta con la condizione che il richiedente paghi grana tre in perpetuum e con lo peso della X.ma di prezzo in ogni caso di alienatione. L'arco è ancora lì e, viste le dimensioni, si hanno buone ragioni per affermare che sia proprio quello costruito nel 1657.
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