sabato 10 luglio 2010

Vengo anch'io. No tu no! Ovvero storia di Pako, un cane a cui viene negato di raggiungere a Londra la sua padroncina, figlia di un cittadino oritano.

Se avete necessità di trasportare su un aereo il vostro cane informatevi bene prima di spendere tempo e denaro. Quello che state per leggere in questo post è realmente accaduto ed è il contenuto di un articolo pubblicato su www.catanzaroinforma.it
I padroni del cane sono due italiani residenti a Londra (lui originario di Catanzaro e lei figlia di un cittadino di Oria).
[ Quella di Pako è la storia di un cane, ma non di un cane qualunque. Di un cane che ha trovato un padrone amorevole dopo che qualcuno lo aveva abbandonato accanto a un cassonetto della spazzatura a Bologna. Il padrone amorevole è un catanzarese che ora soggiorna a Londra. E proprio lì avrebbe voluto ''riabbracciare" il suo Pako. Ma la burocrazia ha finora impedito che questo potesse succedere. La vicenda ce la racconta, in una e-mail, Francesca, sorella del proprietario dell'animale, che da un mese - racconta - cerca di imbarcare Pako da Lamezia per la capitale inglese, senza successo. ''Per ben due volte ci è stato detto che i documenti erano a posto, ma al momento dell'imbarco sono sorti i problemi. Nel primo caso abbiamo scoperto, dopo aver pagato il prezzo del biglietto, che l'Alitalia non trasportava animali a Londra". Così, per Francesca è cominciata una lunga ''trattativa" con i responsabili della compagnia aerea, e finalmente, il 29 giugno, Pako sarebbe dovuto partire. Alle 11 in punto. Ma anche in questo secondo caso il viaggio non è mai cominciato nonostante l'esborso - afferma Francesca - di 1.300 euro. ''Il perché? E' saltato fuori che il cane non aveva fatto delle punture che si prescrivono 24 ore prima della partenza. Ma a noi nessuno lo aveva detto! Non si tratta soltanto del danno economico - prosegue - ma anche di quello fatto al cane che, una volta sul suo trasportino, sapeva di raggiungere il suo padrone, cosa che non è ancora avvenuta". E, infatti, nonostante il primo di luglio Pako si sia imbarcato per Roma, assistito dalle cure di una volontaria di nome Rossella, nella capitale sono sorti ulteriori problemi. Il veterinario addetto al controllo degli animali, ha rilevato che il trasportino di Pako era di dimensioni inferiori rispetto a quelle previste dalla legge. Così il cane è stato rispedito a Lamezia, rinchiuso in un trasportino vecchio e arrugginito senza sapere che fine avesse fatto il suo padrone. ''E' arrivato stanco, disorientato, piangeva e cercava il suo. Inoltre era anche disidratato". Insomma, una vera ''odissea" per Pako, inconcepibile per un Paese civile. E, intanto, Francesca annuncia che partiranno tutte le denunce del caso, ''perché tutto questo non può restare nel silenzio - conclude - e perché gli animali vanno difesi a tutti i costi". Sabato, 03 Luglio 2010 16.50. ]
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