martedì 30 marzo 2010

Ultim'ora: Raffaele Fitto si è dimesso da ministro.

Spero proprio che le dimissioni (leggere QUI, QUI e QUI) siano irrevocabili e che abbandoni posti di responsabilità nel PDL. Il responsabile di tutto questo "pasticcio pugliese" è solo ed unicamente lui. Pensava di fare il furbo con questa lista "La Puglia prima di tutto" .... pensava di raggirare gli elettori e gli altri partiti a suo vantaggio (politico ... ovviamente). Già è stato un errore averlo fatto nel 2005..... lo è stato ancor di più oggi. Se non ricordo male nel 2005 Berlusconi aveva tentato di distorglierlo da questo suo progetto.
Analizziamo ciò che è successo qui da noi. Vi invito a leggere QUI un mio precedente articolo.
Io mi chiedo: se Fitto, Vitali e Saccomanno, sono tre pezzi da novanta del PDL perchè
nei mesi scorsi non si son messi d'accordo circa il quadro delle candidature in questa provincia? Perché creare queste candidature fratricide in una lista satellite, La Puglia prima di tutto, con due candidati come Taurisano e Carbone, che pescavano entrambi in Oria ed entrambi nel settore della Sanità? Si Sanità intesa come personale medico e paramedico, nonché come cittadini utenti di quel settore delicatissimo.
Altra grave responsabilità di Fitto (e di altri del PDL) è non aver lavorato abbastanza bene per evitare che la Poli Bortone corresse da sola nella corsa alla presidenza della regione.
Io ed altri sappiamo che responsabile della disfatta di Forza Italia in Oria e conseguente allontanamento dalla politica, da parte di cittadini che potevano dare un serio contributo, è stato Raffaele Fitto tramite il suo referente di zona On.le Luigi Vitali. Ricordate il congresso di F.I. dell'autunno 2007? Una farsa! Una pagliacciata! Fu vietato all'assemblea di votare in quanto si voleva un coordinatore eletto per acclamazione! Per sbloccare la situazione di irrigidimento che si era venuta a creare fra le due correnti interne il Vitali, d'accordo con il brindisino Rollo, propose una soluzione ridicola che ben presto diede i suoi frutti ultraridicoli! Ermanno Vitto fu imposto come coordinatore in un direttivo in cui non aveva la maggioranza. Infatti era supportato da 2 consiglieri su 6. Ma il tragicomico continuò. Il Vitto (sicuramente con il nulla osta del Rollo e del Vitali, nonché con la benedizione del Fitto) nominò di prepotenza un altro componente il direttivo al fine bilanciare le correnti. Nominò il signor Ferdinando, detto Nino, De Pace, ex sindaco, implicato (e scagionato) nell'affaire Sogea, a seguito di una denuncia inviata anni addietro alla Procura della Repubblica da alcuni consiglieri comunali (Vitto compreso, leggere QUI). Sapete il risultato? Da allora non si tennero più assemblee in modo democratico. Il partito fu gestito da un gruppo di persone che non definisco con qualche aggettivo solo perché siamo in settimana santa. Secondo voi era normale avere un assessore di F.I. che corrispondeva al nome di Monia Tancredi e nel contempo avere nel direttivo un'altra persona che corrispondeva al nome di Franco Tancredi, padre della predetta ??? In quelle pochissime occasioni che il direttivo ebbe a riunirsi proprio il Tancredi terrorizzava i presenti con frasi del tipo: "Di questo non possiamo parlare.... volete rischiare di essere arrestati?" Evidentemente si voleva evitare che altre orecchie al di fuori di quelle "nelle grazie" del potere (sindaco compreso) venissero a conoscenza di certe cosette... di certe scelte.

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