lunedì 28 settembre 2009

LIBERTA' E' ANCHE QUESTA...... non citare il mio nome e/o quello del mio blog.

QUOTE ROSA IN GIUNTA - ORIA - Un comitato si rivolgerà al Tar
[Gianrosita Fantini] - Gazzetta del Mezzogiorno del 27.9.09

ORIA - Il primo cittadino Cosimo Ferretti ha preferito colorare di celeste tutta la sua giunta. Dopo le dimissioni di Monia Tancredi da assessore e l’attribuzione della delega ad Ermanno Vitto, la giunta Ferretti non vanta nessuna quota rosa. Pronta la reazione di alcuni cittadini che in procinto di costituire un comitato, vogliono ricorrere al Tar per obbligare il Sindaco di Oria a rispettare lo Statuto Comunale e nominare almeno un assessore di sesso femminile. E’ proprio sullo Statuto comunale che il costituendo comitato da una parte e il sindaco Ferretti dall’altra, si rifanno. L’articolo richiamato da entrambi è il 43, sulla composizione e poteri della giunta comunale, il quale recita: “La Giunta comunale è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero di ........ assessori tra i quali il Vice Sindaco, garantendone da parte del Sindaco, ove possibile, la presenza di entrambi i sessi”. E mentre il neo sodalizio chiede di attenersi scrupolosamente all’articolo in questione, il sindaco si “difende” citando quell’incidentale “ove possibile”. Come dire “non è possibile rispettare il principio delle pari opportunità”. Alla notizia dell’annunciato ricorso, la risposta del primo cittadino è stata di dare seguito alle intenzioni. “Che lo facessero” ha detto. “Un buon amministratore, un politico attento, dovrebbe mostrare maggiore sensibilità nei confronti delle donne e garantire una adeguata rappresentanza della componente femminile nella Giunta”, è stato il commento del consigliere di minoranza Tommaso Carone.
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Proprio così signori miei. Voi tutti miei lettori sapete che sono stato io a lanciare l'idea della costituzione di un comitato apposito per valutare la possibilità di ricorrere al TAR al fine di obbligare il sindaco di Oria, con un post datato 24 c.m., a ritornare sui suoi passi e sostituire almeno uno dei sette maschietti in Giunta con una femminuccia. La signora Fantini però..... liberamente ha deciso di non fare menzione alcuna del nome mio e/o del mio blog, nonostante ha fatto un preciso copia/incolla dell'art.43 dello statuto comunale dal mio blog, ove in questo articolo parlo del costituendo comitato cittadino al fine di ricorrere al Tar, etc.. Vorrei chiedere alla gentile amica Gianrosita: CUI PRODEST? (a chi giova?) ...... e quindi A CHI NON GIOVA la sua decisione di non pubblicare il mio nome? Spero che non si vergogni ad ammettere pubblicamente che qualche volta legge ciò che pubblico su internet.
Comportamento del tutto contrario quello invece del giornalista Emilio Mola, anch'egli oritano, facente parte della redazione del Quotidiano del Grande Salento SENZACOLONNE. Qui di seguito il suo articolo datato 25 c.m..

Oria- Un uomo la sostituisce alle “Pari Opportunità” – FUORI L’UNICA DONNA IN GIUNTA SI RISCHIA UN =CASO TARANTO= Emilio Mola – Senzacolonne del 25.9.09 ORIA - Che a detenere la delega alle "pari opportunità" (tra uomo e donna s'intende), sia un assessore maschio, che più maschio non si può, è già cosa inusuale. Ma che in quella stessa giun­ta, su sette componenti, non vi sia nemmeno uno straccio di donna nono­stante lo stesso Statuto imponga (salvo la poco comprensibile locuzione "ove possibile") la presenza di entrambi i sessi, allora c'è da chiedersi davvero cosa intenda quella stessa amministra­zione per "pari opportunità". Eppure lo scenario, per quanto paradossale, non è affatto di fantasia. Perché è quanto sta accadendo a Oria da qual­che giorno a questa parte, dove l'unico assessore donna nominato tempo fa dal sindaco Cosimo Ferretti al suo fianco, vale a dire la professoressa Monia Tancredi, è stato sostituito mar­tedì scorso durante l'ultimo Consiglio comunale dal corpulento ed ex barbu­to medico Ermanno Vitto. Il tutto, dopo l'elezione da parte dei cittadini di un'assise anch'essa tutta al maschile. Una scelta passata lì per lì quasi inos­servata, fatta eccezione per qualche timida alzata di spalle delle opposizio­ni, ma che alla luce di quanto accadu­to ieri in Puglia, rischia di avere riper­cussioni fino a qualche ora fa inimma­ginabili. Come già ampiamente reso noto per tutta la giornata di ieri da tele­visioni, radio e siti internet, il tribuna­le amministrativo di Lecce ha disposto l'immediato scioglimento della giunta provinciale di Taranto, in quanto com­posta da soli uomini. Non proprio un'intromissione della magistratura amministrativa nelle scelte e nei gusti del presidente Giovanni Florido, quan­to una risposta meramente giuridica a un ricorso presentato all'indomani delle ultime elezioni, dalla lista "Taranto futura". Istanza attraverso la quale veniva fatto notare al "Tar" che lo statuto dell'Ente ionico prevedeva chiaramente l'inserimento delle cosid­dette quote rosa. Il cui mancato rispet­to, stando al dispositivo del Tar, rende illegittima la stessa giunta. Può l'am­ministrazione comunale di Oria corre­re il rischio di subire lo stesso destino? La risposta è forse insita nello stesso statuto comunale, che all'articolo 43 recita così: "La Giunta comunale è composta dal Sindaco, che la presiede, e da un numero di sette assessori tra i quali il Vice Sindaco, garantendone da parte del Sindaco, ove possibile, la presenza di entrambi i sessi". Insomma, la richiesta di rispettare le donne nella loro rappresentanza politi­ca e amministrativa c'è tutta, anche se instillano il dubbio quelle due paroline racchiuse tra le virgole, "ove possibi­le", il cui esatto significato e il cui effettivo potere, non è noto. Non si capisce infatti se gli autori della "norma", al momento di scriverla, abbiano tenuto in debito conto il rischio futuro di un olocausto nucleare selettivo per le donne, tanto da rendere appunto "non possibile" la presenza dì entrambi i sessi in giunta. Nell'attesa che qualcuno chiarisca il significato di quella locuzione, il blogger Franco Arpa ed altri amici hanno annunciato la costituzione di un comitato ad hoc, per la promozione delle pari opportu­nità a Oria. E chissà magari anche di un ricorso al Tar.
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Sappiate però che l'esatto art.43 dello statuto comunale di Oria è un tantino diverso. Purtroppo lo statuto pubblicato sul sito internet del Comune di Oria così com'è mi ha indotto in errore. Ho copiato quello originario .... in seguito è stato modificato. Mi è stato fatto presente da un cittadino oritano con mail inviatami alle ore 19,55 del 24 c.m., il cui contenuto è il seguente: "Mi sembra vi sia un errore perchè quello citato è il primo comma dell'art. 43 approvato dalla amministrazione Ardito ma che è stato così modificato nell'agosto del 2001 appena insediata la nuova amministrazione di centro-destra. L'adeguamento dello Statuto in tale data era dovuto alla intervenuta normativa relativa al numero degli assessori (che non doveva superare 1/3 dei consiglieri) e non alla pre-esistente normativa programmatica sulla pari opportunità già esistente all'atto dell'approvazione dello Statuto e di cui il Comune aveva già tenuto conto con il vecchio primo comma dell'art. 43 poi sostituito nell'agosto del 2001. Restano comunque le norme, di indirizzo, contenute nell'art.2 dello Statuto del Comune di Oria e nello stesso Tuel 267/2000 (leggere QUI) -
( A mio parere ci sono sempre i margini per ricorrere al TAR al fine di obbligare il sindaco di Oria a rivedere la composizione della sua Giunta. NdR.)
Art. 43 - (attuale) - Statuto Comune di Oria.
1) . “La giunta comunale è composta dal Sindaco, che la convoca e la presiede dal numero massimo di Assessori che non deve essere superiore ad un terzo, arrotondato aritmeticamente, del numero dei Consiglieri Comunali, computando a tal fine il Sindaco”.
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