martedì 1 luglio 2008

Dr. Pompeo ARGENTINA nipote di Pasquale ASTORE

A POMPEO
UNICO FIGLIO E SOLA SPERANZA
DI VITA ETERNA
ELEVATO
NELL’APOTEOSI SUBLIME
D’UNA GIOVINEZZA NON PERITURA
ALLA DIGNITA’ DELL’ETERNO
SUL CAMPO DI BATTAGLIA
DOVE LA PATRIA E’ RELIGIONE

(LA MADRE ERESSE)
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QUI I RESTI MORTALI
DEL DR. POMPEO ARGENTINA ASTORE
FRANCAVILLA F. 18.7.1914 AFRICA S. 3.2.1941
DAL SILENZIO LOQUENTE
DI QUESTA PIETRA GELIDA E FERMA
MA CALDA DI FEDE E DI UMANI SENSI
PAR CHE S’ODA LA SUA VOCE
DOLCE CAREZZA
AL MATERNO SPIRITO ANGELICATO
DAL DOLORE E BACIO PURISSIMO
SU LA VEGLIANTE FRONTE
CHE IL TEMPO CONSUMA

Il Dr. Pompeo Argentina, figlio di Donn’Angiolina Astore, unica erede di una delle più ricche e nobili famiglie di Oria (gli Astore appunto) morì giovanissimo in guerra, all’età di 27 anni, nel 1941, nell’Africa Settentrionale.
Le spoglie di entrambi giacciono in una cappela gentilizia ubicata nel cimitero monumentale di Oria. Le foto sono state scattate in quel sito.


DAL LIBRO SULLA TOPONOMASTICA DEL DR. P. SPINA (Oria:- Strade vecchie, nomi nuovi; Strade nuove, nomi vecchi):

L'unico a continuare la discendenza degli Astore in Oria è Pasquale che, dopo essersi laureato in Medicina a Napoli, sposa M. Teresa Tagliente. Da Pasquale e M. Teresa nascono tre femmine, Degnamerita, Pasqua Rosa e Rosa Carolina e un unico maschio Filippo che continuerà ad accrescere il lustro e il patrimonio della famiglia, sposando, nel 1823, Angela M. Lombardi, discendente da una delle famiglie più ricche di Oria. Da Filippo e Angela nascono Rosa Maria, Annunziata, Maddalena e, il 19 maggio 1831, il nostro Pasquale che sposerà Ester Scategni. Ed è con Pasquale che si estingue la famiglia Astore in Oria in quanto tutti i figli maschi che gli nasceranno non arriveranno nemmeno all'infanzia: l'unica a sopravvivere fu Angela, la primogenita, donn 'Angiolina come veniva chiamata dalla comunità oritana, che, nel 1913, sposerà il francavillese Gaspare Argentina. Pasquale Astore morì nel 1898. A differenza dei suoi antenati che non si distinsero particolarmente nella partecipazione all'amministrazione della comunità Pasquale Astore fu impegnato per quasi quaranta anni nella gestione amministrativa della sua Città. Nel 1873 diventò Sindaco e, come dice il Mangia, "amministrò la cosa pubblica con saggezza e filantropia. Pasquale Astore dovette essere un Sindaco davvero eccezionale, se, dopo soli 5 anni, nel 1878, i Consiglieri Comunali scrivono in una delibera che nel Sindaco Sig. Astore Pasquale si personificano tutte le più belle qualità che possa avere un distinto gentiluomo, vuoi per la purezza dei suoi costumi, e vuoi per il suo noto patriottismo e per l'amore che spesso ha prodigato in bene dei suoi concittadini e di questa patria natia; poiché a tanto meritato encomio rispondono i fatti né vale farne argomentazioni in contrario." Un ulteriore episodio che ci dice ben poco sulle realizzazioni o attività inerenti la carica di Sindaco, ma attiene esclusivamente alle qualità dell'uomo, viene riportato dal Mangia: "Quando nei primi mesi del 1880 (periodo di carestia e disoccupazione) tra i lavoratori Oritani e Francavillesi, addetti alla costruzione della strada Francavilla-Sava, sorsero alcuni screzi che sfociarono purtroppo in rappresaglie rovinose tra le popolazioni dei due paesi, valse il personale intervento di Pasquale Astore, l'uomo circondato di particolare simpatia stima e considerazione, a sedare gli animi e ad evitare spargimento di sangue." Pasquale Astore ricoprì la carica di Sindaco, pur con brevissime interruzioni, sino al 22 di dicembre del 1882. In seguito, praticamente fino alla morte, fu consigliere comunale.

A questo personaggio fu dedicata nel 1899 una via di Oria, una delle più caratteristiche del centro antico: inizia da Via Roma con una salita piuttosto ripida, incrocia sulla sinistra Via S.Maria al Tempio, dà origine subito sulla destra a Via D. Castiglione, forma, a questo punto, una serie di scalinate molto suggestive e, dopo aver incrociato sulla sinistra Via G.B. Bonifacio, sfocia in Via M.Pagano.

La strada nuova cominciò a formarsi a partire dal 1870 circa quando l'Amministrazione comunale, venuta in possesso dei beni dei Missionari a seguito della soppressione del 1866, aveva cominciato a cedere questi suoli a canone enfiteutico alla borghesia oritana.

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