sabato 27 agosto 2011

CASTELLO DI ORIA E DIVAGAZIONI AGOSTANE.

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A causa della mia crassa ignoranza e della mia curiosità oggi ho scoperto su internet uno scritto che mi ha illuminato sul significato di MEDIOEVO CONTEMPORANEO (parole che si trovano scritte in una pagina web richiamata in questo mio precedente post).

Orbene, in rete ho trovato questo articolo dal titolo MEDIOEVO CONTEMPORANEO, a firma di Stefano Natalicchi, che così inizia: [Il mondo globalizzato ha egemonizzato l’economica estendendo il controllo sul maggior numero di individui possibile. In questa espansione, secondo un modello capitalista, l’uomo non partecipa più alla costruzione della società, ne rimane estraneo, legato a un semplice numero matematico, in un progetto schiavizzante e vessatorio in nome del più cieco consumismo. Questa società borghese, si è strutturata mantenendo per se antichi privilegi, alimentando principi di estraneazione con il mondo operaio e il mondo del lavoro dipendente. Questa atomizzazione costruita senza legami di rispetto reciproco, ha favorito il controllo e la sottomissione delle masse: i dipendenti si possono muovere meccanicamente secondo un percorso prestabilito in un’articolazione senza anima e pensiero, stabilendo fini e mete individuali di consumo e produzione, confuse spesso con la libertà. La merce umana, è al servizio del nucleo economico. La legge del guadagno, ha potuto contare sul sacrificio della nostra frammentazione. Divide et impera. I nostri spazi, sono asserviti a progetti ignoti a noi controproducenti, incontrando forme d’egoismo mascherate da individualismo. ......]
Quando penso al castello di Oria preferisco fantasticare e tuffarmi nel passato, anziché nel futuro pieno ancora di tante incertezze circa la sua reale destinazione.
Nelle mie fantasticherie mi aiuto rileggendo alcuni scritti sull'antico gioiello di pietra, sul vascello natante nell'aria, ed in particolare:
-"La storia del castello di Oria fino al 1936 (gen. 1942, a cura dell'insigne letterato e storico B.P. Marsella) ";
- "Il restauro del castello di Oria (marzo 1934, a cura dell'architetto Carlo Ceschi)".

In verità mi appassiona molto rileggermi anche le 40 pagine dattiloscritte, oggetto di un documento realizzato dal contemporaneo Prof. Alvaro Ancora, dal titolo "Federico II e il castello di Oria", illustrato in occasione della prima edizione delle Giornate Federiciane, tenutasi presso il castello di Oria, nel lontano giugno 1968, nel salone che una volta si chiamava Normanno-Svevo. Ritengo che detto documento sia l'unico studio storico sul castello di Oria, impostato sul piano scientifico e condotto con metodo critico, come dichiarato dallo stesso autore (vedere immagine qui in calce pubblicata).

In analogia a quanto fatto dall'architetto Carlo Ceschi nel 1934, auspico che a breve si possa leggere un documento sul recente restauro del castello di Oria, oggi di proprietà della Borgo Ducale srl della famiglia Romanin-Caliandro. Restauro che è durato oltre due anni sotto la direzione tecnica dell'arch. Severino Orsan e con la supervisione della competente Soprintendenza.
Aspetto di leggere con curiosità detto documento in quanto una persona che è stata testimone oculare in occasione della prima fase del restauro, durante la quale vennero alla luce anche interessanti reperti archeologici, è convinta che la storia sulle origini del castello (ma anche di altro) andrebbe riscritta. Chissà se non sarà la stessa persona a scrivere qualcosa in merito.

In un prossimo articolo vi parlerò delle Giornate Federiciane.

Cliccare sull'immagine per ingrandire:
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