mercoledì 27 agosto 2008

DA JOSSIE DONATIELLO RICEVO E PUBBLICO

Egregio Cav. Arpa,
approfitterei dello spazio che cortesemente mi vorrà concedere per chiarire alcune questioni che mi hanno visto, direttamente o indirettamente, coinvolto ad inizio giugno e che ritenevo ormai superate, ma che, con un recente post sul Suo blog, ha riesumato. Mi riferisco alle presunte “smargiassate”. Come credo avrà inteso, non mi è particolarmente gradita tale forma di divulgazione, sia perché non veritiera nella forma esposta, sia perché potenzialmente lesiva dell’immagine e la stima che con gran sacrificio e tenacia ho costruito in molti anni d’attività nell’ambiente astronomico amatoriale. Spero che queste mie precisazioni servano a chiarire, definitivamente, come siano andati i fatti.
Mio malgrado sono una persona ben nota, spero stimata da chi può vantare una reale frequentazione, ma per i più sono colui che lavora in Radio o presenta qualche manifestazione. Nel privato sono una persona dai vasti interessi, però è l’Astronomia la disciplina che negli anni mi ha dato grandi soddisfazioni sia in ambito nazionale sia internazionale. Al costo di sembrare immodesto (ma il mio trascorso da Ufficiale bersagliere talvolta lo impone, nel rispetto del decalogo della specialità…), mi permetta di tracciare un breve curriculum di quanto abbia fatto in oltre 25 anni solo in campo astronomico: servirà a spiegare meglio alcuni passaggi.
Dopo tante letture (posso, con certezza, affermare di possedere una delle biblioteche monotematiche più ricche del Salento), al 1982 risale la prima citazione in una Rivista astronomica seguita, finora, da oltre un centinaio tra osservazioni e fotografie pubblicate. Nello stesso tempo sono stato anche autore di una ventina di articoli, alcuni dei quali ripetutamente citati in letteratura. Nel 1985 (diciassettenne) sono entrato a far parte dell’International Halley Watch, la campagna osservativa internazionale della Cometa di Halley (organizzata dalla NASA e dal JPL) figurando tra gli astrofili italiani con il maggior contributo in osservazioni. Di quell’esperienza si può recuperare in Rete l’Archivio: sarà sufficiente digitare IHW associato al mio cognome in un motore di ricerca. I meriti maturati con l’IHW mi sono valsi, nel 1992, l’invito a partecipare alla Ulysses Comet Watch organizzata dalla University of Colorado at Boulder, NASA ed ESA. Le osservazioni prodotte dal team, molto meno corposo rispetto alla IHW, portarono alla scoperta d’alcuni interessanti fenomeni pubblicati su importanti Riviste e presentati in Simposi internazionali. Nel 1994, grazie ai canali aperti con l’ambiente dell’esplorazione spaziale, proposi di denominare una struttura presente sulla superficie del pianeta Venere, in omaggio alla grande Anna Magnani. La proposta fu accolta e Magnani si chiama ora un cratere di 27 Km. Nel frattempo ero entrato in contatto anche con Dan Green, editor/referee di ICQ ed anche direttore del CBAT (in Rete si troveranno tutte le informazioni su queste sigle), vale a dire chi raccoglie le segnalazioni di nuove scoperte, assegnando la paternità alle stesse. A Green, su gentile invito, nel 1997 avevo sottoposto alcune osservazioni per essere pubblicate su ICQ solo che, per varie ragioni, egli aveva continuato a rimandare, ma tornerò su quest’episodio nel seguito.
In tutti questi anni ho introdotto all’astronomia diversi giovani, alcuni dei quali sono diventati altrettanto validi astrofili. Tralascio per brevità decine di altri importanti contributi a Convegni e pubblicazioni non specializzate. In questo periodo collaboro con la sezione Comete UAI e partecipo al progetto CARA.
Non ho mai nascosto questa mia attività “parallela” amatoriale, però non ne ho pubblicizzato più di tanto i risultati sia perché, forse sottovalutando, ritenuti di scarso interesse per molte persone, sia per una forma di riservatezza per quello che ritengo un rapporto intimo con l’Universo, anche se condiviso con un ristretto gruppo di amici. In diverse occasioni ho anche proposto alcune opere a concorsi fotografici ottenendo sempre risultati lusinghieri. Proprio in una delle ultime occasioni, cedendo alle cortesi insistenze di Tonino Carbone, decisi di creare un album personale all’interno della Gallery del sito Carpediemoria pur nello scetticismo personale e dello stesso amministratore. Quell’album definito di nicchia, ha recentemente superato le 1000 visite ed una foto della Nebulosa di Orione, risulta tra i primi risultati mondiali del motore Google.
Veniamo finalmente ai fatti.
Solo un paio di settimane dopo la pubblicazione dell’album, il Dr. Russo mi contatta telefonicamente per comunicarmi di aver ricevuto una mail di un ricercatore dell’Università di Padova che chiedeva di mettersi urgentemente in contatto con me per un’importante comunicazione. Era Milani che aveva ricevuto, a sua volta, una mail da Green, il quale aveva bisogno di mettersi in contatto per chiedermi delle informazioni aggiuntive in merito al materiale da me inviato…un decennio prima e in vista della pubblicazione! Della serie: in Astronomia non si butta mai niente! Il contenuto di quello scambio di mail è strettamente personale, ma potrà essere visionato a richiesta per verificare la veridicità dei fatti.
Nei mesi precedenti ero gia accreditato per l’International Year of Astronomy 2009 e, con sorpresa, a fine maggio ho ricevuto una mail da una società privata incaricata dalla NASA di raccogliere i nomi di astronomi ed astrofili da inserire in una lista che sarebbe stata raccolta in un DVD, insieme alla lista di persone comuni che si fossero regolarmente registrate entro la fine di ottobre 2008. Sulle modalità di ricezione di quella mail resta un’aura di mistero (tanto è che il 25 agosto scorso ne ho ricevuta un’altra molto simile che mi comunica di essere stato inserito gratuitamente - perché, a quanto pare, stavolta si pagano 5000 dollari! - nella lista di una sonda in preparazione al MIT e che riceverò a breve un attestato…). Qualcuno avrà fornito il mio indizio a questa società no-profit, ma chi nello specifico? Dopo opportuna registrazione, ricevo una mail di conferma nella quale mi s’invitava, se gradivo, ad auto-stampare il certificato di partecipazione oggetto della vicenda, cosa che feci con estrema facilità: inserire nome, salva file… esattamente come “scoperto” da Oritano (alias D’Amico). Per me non era certamente una novità, già in passato (in tempi di posta cartacea) avevo ricevuto cartoline - da rispedire - per “imbarcare” la mia firma digitalizzata in CD-Rom a bordo di sonde spaziali quali la Cassini, Stardust, Deep Impact, LRO e ultima la Kepler. Nulla di trascendente o clamoroso, giusto una curiosità che comunicai sommariamente per mail a Russo, il quale mi rispose se poteva diffondere notizia.
In genere sono io stesso a confezionare i pezzi che possono riguardarmi, consapevole degli strafalcioni che comunemente si commettono avventurandosi in campi di non pertinenza. In astronomia (e non solo) anche una virgola messa male o un’omissione, apparentemente banale, può cambiare completamente il senso di un articolo… Ma quelli sono stati anche i giorni del lungo ricovero di mia madre in ospedale. Non avevo molto tempo libero essendo costretto a dividermi tra assistenza, lavoro e famiglia e - con leggerezza - delegai pensando che in ogni caso non fosse niente d’importante. Il pezzo fu pubblicato domenica 1 giugno ed ebbi la possibilità di leggerlo non prima di lunedì, quando ormai Oritano aveva lasciato il suo post in Oria.info.
Certo non mi sarei aspettato che quella che doveva essere una notizia “leggera” si trasformasse, nel giro di poche ore, in un “caso”! Purtroppo l’articolo faceva intendere (penso non volutamente) che tutta la storia fosse nata dai rinnovati contatti con il direttore del CBAT, maturati – è innegabile – grazie al sito carpediem, ma la vicenda “name in space” aveva tutto un altro connotato, certamente connesso all’inserimento del mio indirizzo e-mail in un data-base (quello del SETI@home? Del MPC? ICQ?). Per fretta, nella comunicazione avevo dimenticato di porre l’accento che la possibilità di inviare il proprio nome nello spazio era un’iniziativa non nuova, aperta a chiunque con una semplice registrazione presso il sito della stessa Società. Mi accorsi di questa dimenticanza dopo aver letto l’articolo e subito preparai una nuova mail per chiedere di inserire tale dettaglio insieme alla correzione delle imprecisioni. Cosa che feci, totalmente ignaro del post di Oritano e di quanto scritto su Agorà. Fui avvisato di questo per telefono da amici nel pomeriggio, ma a quel punto qualsiasi Errata Corrige sarebbe apparsa come un maldestro tentativo di difesa. Mia madre è rimasta in ospedale fino al 19 giugno, quando i toni si erano apparentemente stemperati, ragione per la quale ho deciso di soprassedere.
Questi in sintesi i fatti.
A questo punto sono opportune alcune precisazioni.
Il primo a meravigliarsi della facilità con cui è possibile confezionarsi un Certificato sono stato io! In effetti, la possibilità d’inserire qualsiasi nome o dicitura avrebbe dovuto insospettire chi ha pensato di aver realizzato un clamoroso scoop. La spiegazione è molto semplice: quell’indirizzo URL rappresenta solo lo strumento per auto-confezionarsi un attestato. Non si pretenderà che la NASA si metta a spedire a migliaia di persone gli attestati… Tuttavia, nel sito di Kepler Mission sembra che, per “staccare il biglietto”, sia sufficiente digitare Nome e Cognome ed eventualmente scrivere un pensiero. A tal proposito, ho contattato alcuni responsabili della NASA e del SETI per segnalare l’anomalia e chiedere spiegazione. Tra le risposte quella più interessante sembra essere quella di D. Koch:
Hi Giuseppe,
First of all this is a free Country. People can say what they want.Secondly, any control at all would mean that some how we would have to figure out what is and what is NOT acceptable. Who decides where to draw the line? What about the gray area? Who decides? How would one appeal a judgement?Finally, to set up some kind of control and review process would require a full time or more person to review the many thousands of entries (currently we receive between 500-1000 per day) and we have the resources to even scratch the surface on this.And, we do not want any mean spirited individuals to result in the vast majority of individuals to have the opportunity to express themselves.Note that you're a regular joined member.Thank you for your inquiry.
In altre parole, per non turbare la suscettibilità degli americani (si legga: i contribuenti) e non farli sentire discriminati dall’iniziativa celebrativa IYA 2009, tutti quelli che hanno deciso di inserire il proprio nome vanno a finire in un “contenitore”, assimilabile ad una raccolta firma (del tutto simile a quando si visiti una mostra), da affiancare alla lista ufficiale. Tuttavia nomi di fantasia, parolacce e pubblicitari saranno opportunamente rimossi. A circa 2 mesi dalla deadline, sono stati poco oltre 30000 gli attestati, se confrontati con il milione di nomi imbarcati sulla sonda Phoenix, non mi sembra un gran successo di pubblico. Nutro seri dubbi sulla possibilità che i nomi Agorà, Oritano ecc. riescano ad andare nello spazio, mentre una concreta possibilità la avranno coloro che abbiano inserito un nome ed un cognome. Di certo non andrà nello spazio il nome del personaggio, tristemente noto, che provocatoriamente ho creato…
Chiudo con un’ultima osservazione.
Senza nulla togliere al diritto di parola e quindi di critica, inviterei a ponderare opportunamente prima di prodursi in commenti di qualsiasi genere perché Internet è ormai un oceano di parole scritte che rimangono per un tempo indeterminato, ma è anche quella piazza virtuale in cui si raccolgono informazioni sul comportamento di una persona e offrire informazioni non corrette può avere conseguenze imprevedibili. Le lascio immaginare.
Cordialmente e con stima,
Giuseppe Donatiello

Il logo IYA 2009 può essere utilizzato solo da operatori e giornalisti accreditati. Informazioni nel sito dell’INAF.
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Con piacere pubblico questa lettera del signor Donatiello, il quale in tal modo ha voluto chiarire certi aspetti legati ad altri articoli in questo mio blog (confrontare QUI e QUI)

Mi preme solo evidenziare che non ho mai fatto alcun commento relativo alla sfera personale del signor DONATIELLO. A seguito dell'articolo su Carpediemoria che così iniziava: "E' bello svegliarsi una mattina e trovare nella cassetta della posta l'attestato che ti annuncia che il tuo nome è stato inserito nella sonda Spaziale "Kepler" della Nasa, e ancora più emozionante scoprire che il mittente è Mission Specialist LRO." io ed alcuni amici scoprimmo che bastava collegarsi al sito della Nasa per confezionarsi in pochi secondi il citato attestato. Da ciò la decisione di rendere pubblica la nostra "scoperta" al fine, non lo nego, di mettere in luce quella che appariva subito una "smargiassata", la quale, oggi, a seguito della lettura della suddetta missiva, è da ritenere opera dell'amministratore del sito Carpediemoria, il quale, omettendo alcuni importanti passaggi (che avrebbero fugato qualsiasi dubbio) a lui riferiti in privato dal Donatiello ha confezionato l'articolo in modo tale da farlo apparire con degli "strafalcioni" (termine usato dallo stesso Donatiello).

Nulla di personale nei confronti del signor Donatiello che fra l'altro non conosco e della cui serietà e rispettabilità non ho motivo di dubitare. Sono convinto che dopo questa esperienza il signor Donatiello farà molta attenzione affinché non si verifichino in futuro questi incresciosi episodi, magari curando personalmente la confezione degli articoli che lo riguardano.
Franco Arpa
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