A seguito di due dettagliati servizi (cliccare QUI e QUI) pubblicati nei mesi scorsi dal giornale Lo Strillone, siamo stati informati di questa ingarbugliata vicenda, che va avanti da molti anni e la cui ultima tappa (almeno in ordine di tempo) è stata segnata da una recente sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato il Comune di Oria al pagamento di circa 100mila euro.
Orbene, proprio a seguito dell'attività di informazione del suddetto periodico, nel mese di maggio, i sei consiglieri di opposizione hanno presentato una interrogazione al sindaco Pomarico (il quale li ha praticamente ignorati, non avendoli degnati finora di un sol rigo di risposta), nella quale, fra l'altro scrivono: [.....che potrebbe sembrare all’opinione pubblica, se non adeguatamente
informata, che l’attuale Amministrazione Comunale di Oria, con
riferimento alla delicata questione che ci occupa, non abbia esercitato
in maniera sufficiente ogni azione volta alla tutela del proprio
patrimonio, il che risulterebbe particolarmente grave in un periodo in
cui (la S.V. lo va ripetendo ad ogni occasione) le casse comunali sono
vuote e le tasche dei contribuenti sono messe a dura prova dalle
continue manovre fiscali....]
Che dire? Tanto e niente ..... in presenza di tanto materiale e tanta carne messa a cuocere. Sinceramente devo far rilevare che, almeno per quanto mi riguarda, non mi riesce difficile condividere totalmente il contenuto di detta INTERROGAZIONE, anche in considerazione del fatto che il Consiglio di Stato ha ignorato le motivazioni addotte da una persona interessata (Michele Mangia), in quanto il suo intervento ad opponendum era pervenuto oltre i termini consentiti dalla normativa e quindi inammissibile.
Concludo col dire che ho motivo di ritenere che di questa faccenda si parlerà ancora ... e non solo su internet, per varie ragioni ...... e mi fermo qui .... per il momento.