mercoledì 17 dicembre 2008

Oria gravemente colpita da piogge torrenziali (.......origine del toponimo Mattri)

Oria una delle più colpite della provincia di Brindisi dalla pioggia torrenziale che si è abbattuta nelle ultime 24 ore. Si registrano allagamenti in numerosi seminterrati. Eloquenti le immagini video che potete ammirare su oria-invideo.blog. Come riferisce detto blogger sulla provinciale Oria-Manduria, nei pressi dell'azienda SPINA, sono crollati i muri di cinta sulla carreggiata. Il sotto-ferrovia della strada comunale denominata Sant'Andrea che collega Oria alla Superstrada TA-BR era impraticabile e nella mattinata un'auto era rimasta in panne nell'acqua alta e solo l'intervento dei giovani della Protezione Civile ha evitato conseguenze peggiori al malcapitato automobilista. In quel punto analoga cosa si era verificata il 7 novembre scorso in occasione di altro nubifragio (vedasi immagine tratta da un video del blog OriaInVideo). E' convinzione unanime fra la gente che detto problema non potrà mai essere risolto e fu un errore, a parere di molti, aver creato anni addietro detto sottopasso proprio in quel punto..... nelle vicinanze del cosiddetto canale della Pezza dell'Abate, il quale, come dimostra la foto successiva di Mino Corrado (postata su www.oria.info/forum) stamattina ha esondato rendendo difficoltoso il transito sulla strada prov/le Oria-Latiano.Certamente fenomeni come quelli di quest'anno non si vedevano da decenni. Tutta quella zona fino a contrada San Giovanni Lo Pariete e Guastaferri è sempre però stata a rischio di inondazioni. Non a caso una contrada distante qualche centinaio di metri da Via Latiano, subito fuori il centro abitato, è denominata "Mattri" (o Matteri). Nel libro "Oria: strade vecchie, nomi nuovi; strade nuove, nomi vecchi", del contemporaneo Dr. Pasquale Spina , infatti così si legge: "Per quanto riguarda l'origine del toponimo 'Mattri'.......secondo i racconti di generazioni e generazioni di anziani, un anno, avvenne in questi luoghi, in seguito a piogge abbondantissime, una catastrofica inondazione che costrinse gli abitanti a salvarsi e a salvare le proprie masserizie utilizzando, a mò di chiatta, la madia che ogni famiglia, anche la più povera, aveva in casa per la preparazione del pane. Da allora quello diventò per tutti gli oritani il luogo in cui si vedevano galleggiare le mattre."
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