venerdì 12 dicembre 2008

Frammenti del passato oritano, ovvero l'igiene in Oria ai tempi del fascismo.

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Come si evince dal contenuto di una missiva del Provveditore agli Studi di Brindisi inviata al Podestà di Oria in data I° aprile 1938 nelle scuole oritane vi era scarsissima igiene. Un passaggio di detta lettera ha del tragicomico, laddove è scritto: "Le latrine sono ridotte in condizioni tali da costituire un vero pericolo di infezioni. Codesta On. Amministrazione stessa con nota 5/12/36 n.6395, dichiarò di essere già a conoscenza dello stato delle latrine e, pur affermando di rivolgere alle scuole le sue migliori cure, si limitò a disporre che i cessi fossero puliti una volta al mese, senza porre allo studio una soluzione radicale del problema che è tuttora insoluto!" Eppure......in quel periodo ricopriva la carica di Podestà tale Rocco Greco, nato ad Oria il 26.10.1881 e deceduto nel 1943, laurea di Dottore in Farmacia, ex Ufficiale e mutilato di guerra. E' stato più volte Podestà di Oria e nel 1926/27 fu contemporaneamente anche Podestà di Erchie. (Fonte: Libro Momenti...Il Ventennio Fascista in Oria) A differenza di altri "uomini del regime" Don Rocco (così era chiamato dagli oritani) non era molto odiato.... anzi riusciva anche a farsi volere bene per il suo modus pensandi ed operandi più da liberale che da fascista. A proposito del ventennio fascista e dell'igiene nelle scuole devo raccontarvi un aneddoto che ho sentito raccontare dagli anziani quando ero piccolo. Una volta un Podestà aveva dato incarico ad un gerarca fascista di interessarsi dell'igiene nelle scuole. L'incaricato a sua volta obbligava il Direttore a recarsi ogni mattina nel suo ufficio ubicato nel Palazzo di Città, per rapportare sullo stato delle "latrine" e dell'igiene in generale. Detto Direttore, noto antifascista, era altresì obbligato a fare il "saluto romano" quando giungeva al cospetto del predetto gerarca, il quale, animato da sentimenti sadici, una mattina fece tornare indietro per ben tre volte il Direttore che dimenticava di alzare il braccio destro e pronunciare la frase "Viva il Duce". Tornato indietro per l'ennesima volta il Direttore, dopo aver bussato alla porta, entrando alzò il braccio destro ed il gerarca soddisfatto disse: "Ah.... finalmente hai imparato a salutare!" e l'altro rispose: "Veramente volevo dire che a scuola la merda ha raggiunto questa altezza alzando il braccio destro ad altezza di torace". Il resto del racconto non lo ricordo..... non so dirvi cosa capitò al povero Direttore.
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