Prima che si concluda questa giornata di commemorazione dei nostri cari volati in cielo voglio rivolgere un pensiero a tutti i defunti, le cui salme dimorano nel nostro cimitero, che per vari motivi da anni non ricevono nessuna visita di parenti e quindi nessun fiore, lumino o altro.
Devo preliminarmente dichiarare che non ho nulla contro le persone che decidono di non far visita ai loro cari estinti. Ognuno è libero di comportarsi come meglio crede e non sta a me giudicare. Sicuramente avrà le SUE buone ragioni. Proprio ieri un'attempata signora mi ha confidato che il suo papà è morto circa trent'anni fa e da allora lei non è andata mai a trovarlo al cimitero, perchè al solo pensare questo la fa stare male ...... proprio perchè amava tanto il suo babbo.
Ciò premesso voglio confidarvi un particolare che mi fa riflettere da circa sette anni, ovvero da quando ho scoperto che nel cimitero monumentale c'è una gentilizia ove dal 1983 riposa in pace il Conte Ruggero Naselli dei Duchi di Gela. Ogni volta che vado al cimitero (in media 3 volte al mese) faccio visita a detta cappella ed ogni volta constato che nessun essere umano ha varcato quella soglia. Cancello sempre chiuso dal quale si riesce ad osservare tutto l'interno..... sempre più sporco a causa della polvere che si accumula. Fortunatamente viene risparmiato dagli uccelli, vista l'assenza di guano sul pavimento. Mai un fiore .... mai nessuna novità .... mai un'amministratore comunale ha pensato di interessarsi al caso. Eppure la buonanima del dr. Naselli avrebbe meritato certamente un pochino di attenzione da parte di noi tutti oritani. Vi state chiedendo il motivo? Lo scoprirete leggendo quanto appresso.
Ogni anno, in occasione della giornata di oggi, sono stato combattuto se scrivere o meno ciò che sto scrivendo stasera ed ogni volta, per una questione di opportunità (non volevo urtare la sensibilità di qualche parente vivente), ho optato per il no. Oggi sono riuscito a superare questo scoglio dopo aver letto un articolo su www.senzacolonne.it del quale riporto uno stralcio:
Devo preliminarmente dichiarare che non ho nulla contro le persone che decidono di non far visita ai loro cari estinti. Ognuno è libero di comportarsi come meglio crede e non sta a me giudicare. Sicuramente avrà le SUE buone ragioni. Proprio ieri un'attempata signora mi ha confidato che il suo papà è morto circa trent'anni fa e da allora lei non è andata mai a trovarlo al cimitero, perchè al solo pensare questo la fa stare male ...... proprio perchè amava tanto il suo babbo.
Ciò premesso voglio confidarvi un particolare che mi fa riflettere da circa sette anni, ovvero da quando ho scoperto che nel cimitero monumentale c'è una gentilizia ove dal 1983 riposa in pace il Conte Ruggero Naselli dei Duchi di Gela. Ogni volta che vado al cimitero (in media 3 volte al mese) faccio visita a detta cappella ed ogni volta constato che nessun essere umano ha varcato quella soglia. Cancello sempre chiuso dal quale si riesce ad osservare tutto l'interno..... sempre più sporco a causa della polvere che si accumula. Fortunatamente viene risparmiato dagli uccelli, vista l'assenza di guano sul pavimento. Mai un fiore .... mai nessuna novità .... mai un'amministratore comunale ha pensato di interessarsi al caso. Eppure la buonanima del dr. Naselli avrebbe meritato certamente un pochino di attenzione da parte di noi tutti oritani. Vi state chiedendo il motivo? Lo scoprirete leggendo quanto appresso.
Ogni anno, in occasione della giornata di oggi, sono stato combattuto se scrivere o meno ciò che sto scrivendo stasera ed ogni volta, per una questione di opportunità (non volevo urtare la sensibilità di qualche parente vivente), ho optato per il no. Oggi sono riuscito a superare questo scoglio dopo aver letto un articolo su www.senzacolonne.it del quale riporto uno stralcio:
[Circolo Tennis, cinquant’anni di storia tra amicizie e volèe. BRINDISI – Sono partite le celebrazioni per i primi 50 anni di storia del Circolo tennis di Brindisi. .......... Tutto iniziò nell’aprile del 1961, un gruppo di amici decisero di costituire l’associazione “Circolo tennis” di Brindisi, ponendo la prima pietra di quello che sarebbe diventato il fiore all’occhiello dell’impiantistica sportiva brindisina. ......... Alla cerimonia per il taglio del nastro, officiata dall’indimenticato prelato brindisino “Papa Augusto Pizzigallo”, i volti delle massime autorità locali si mescolarono a quelle dei soci fondatori (Vincenzo Scarparo, Cosimo e Teodoro Attolico, Ferruccio Di Giulio, il Notaio Gaetano Greco, Ruggiero Mabelli, Giovanni Savarese, Mario Manisco, Marino Quitadamo), guidati dal presidente Ruggero Naselli di Gela. Era il 23 novembre del 1961. Il tennis, all’epoca, era uno sport pressoché sconosciuto nel capoluogo messapico, anche perché non esistevano strutture in cui praticarlo.........]
Cenni biografici.
Oria, 19 giugno 2008 -Negli anni sessanta è venuto a svolgere ad Oria le funzioni di Commissario Prefettizio in sostituzione del Sindaco decaduto o dimissionario, tale Dottor Ruggero Naselli, nativo di Palermo, Funzionario in servizio presso la Ragioneria della Prefettura di Brindisi (pare con la qualifica di Direttore), ove risiedeva nei pressi di Porta Lecce. Nelle prime ricerche da me effettuate è emerso che è venuto sicuramente per due volte. La prima, per la durata di circa tre anni, a partire dall’ottobre 1958; la seconda dal settembre 1966, per la durata di tredici mesi. Della sua attività di amministratore ha lasciato dei segni indelebili ed abbiamo tuttora delle memorie storiche che ricordano di lui solo ed unicamente aspetti positivi. L’avvocato Pasquale Sartorio, che subentrò al Naselli nel 1961 in qualità di Sindaco (attuale assessore) lo ricorda come “un uomo di grande talento che ha intrapreso e portato a termine con grande responsabilità iniziative di rilevante utilità per la collettività oritana”. Lo stesso Sartorio riferisce che al Dr. Naselli si deve la nascita in Oria del Mercato Coperto (Chiazza cuperta), ora sede del Centro Aperto per Anziani. Un tempo lì era un campo incolto di proprietà della famiglia Salerno-Mele, dove in primavera la gente andava a raccogliere la camomilla che cresceva in abbondanza. Istituì ed organizzò seriamente l’ufficio di Ragioneria; organizzò la macchina amministrativa; creò per la prima volta una Commissione per la Toponomastica (denominò complessivamente circa 90 vie). Ecco spiegato il motivo (lo si desume dalla lettura del libro "Oria - Strade vecchie, nomi nuovi. Strade nuove, nomi vecchi" di Pasquale Spina) per il quale ci ritroviamo denominate vie con nomi di città di provincia della Sicilia (la sua regione natia; mancano solo Enna, Ragusa e Trapani). Altre memorie storiche viventi lo ricordano con gratitudine perché a lui devono l’assunzione a tempo indeterminato alle dipendenze del comune. Ricordano altresì che il Dr. Naselli ebbe un ruolo determinante nella realizzazione di alcune opere importanti: carcere (oggi sede di Liceo Scientifico), Scuole Elementari Camillo Monaco, la sede dell’ONMI (oggi sede di asilo nido comunale ed Ufficio Tributi), comprensorio uffici sanitari di Via Frascata (inizialmente destinato ad ospedale, oggi sede di tanti servizi: guardia medica, consultorio familiare, uffici aministrativi ASL, dialisi, seziona ambulanza 118, Poste e caserma Carabinieri). Era amato da tutti gli oritani e vi tornava spesso libero dal servizio. In molti lo ricordano: era di bassa statura, pelato e possedeva un Maggiolone Volkswagen di colore verde scuro. Una volta in pensione aprì un negozio di antiquariato (mobili antichi) nei pressi della Capitaneria di Porto a Brindisi. La passione per questa attività lo spingeva più volte a fare visita agli amici oritani alla ricerca di mobili antichi da comprare. Capitava di sovente che qualche buon oritano gli regalasse un vecchio tronco di albero di noce o di ciliegio che egli utilizzava per riparare e/o restaurare qualche mobile antico. Per questo, suoi maestri artigiani fidati e preferiti erano di Oria (vengono ricordati: Mestru Carlucciu Suma col figlio Mestru Ninu; Pippinu Suma lo "Stradino comunale"- per il suo antico tornio-; mestru Cicciu Butticedda (Francesco Grapsi). Queste continue visite nella nostra Oria hanno forse fatto nascere e sviluppare nei sentimenti del Commissario Naselli (così viene ricordato) qualcosa di forte, di particolare. Comprò un suolo nel cimitero monumentale dove fece erigere una piccola gentilizia con il preciso intento di farsi seppellire una volta passato ad altra vita. Infatti lì giacciono i suoi resti mortali. Sulla lastra di marmo si legge: Conte Ruggero Naselli dei Duchi di Gela – Palermo 24.1.1912 – Brindisi 8.9.1983. Scopriamo quindi che il Dr. Naselli era un blasonato, discendente da una nobile famiglia ritenuta originaria dai Longobardi dominatori d’Italia, passata in Sicilia nel secolo XIII (fonte: www.famiglia-nobile.com ). La conferma ci viene dallo stemma di famiglia con relativo motto (NON SINE CERTAMINE) ubicato sia all’esterno che all’interno della gentilizia nel cimitero di Oria. All’interno della stessa riposano in pace altresì due cari famigliari del Conte Ruggero Naselli: la moglie Merry Margon, originaria di Parma, nata il 14.9.1912 e deceduta l’1.3.2001; il figlio Carlo, nato il 29.12.1949 e deceduto il 15.1.1993. Si racconta avesse anche una figlia, andata in sposa ad un medico di Francavilla Fontana. Per il momento concludo qui. La “storia” del Conte Ruggero Naselli (da tempo avevo in mente di fare delle ricerche) ha destato in me tanto interesse fino al punto da farmi decidere, in questi giorni, di raccogliere quanto più notizie possibili affinché possa realizzare un minimo di biografia e lasciare in perpetuo traccia delle “sue elette virtù”.