venerdì 1 aprile 2011

La Procura della Repubblica dà torto a Mariagrazia Petese circa la sua querela contro Mauro Marinò.

Avrete notato che da un pò di tempo sto limitando, per vari motivi, la pubblicazione di vari comunicati stampa di natura politica o riguardanti questioni di carattere personale, nella consapevolezza comunque che gli stessi trovano spazio su IlControvento, i cui articoli appaiono anche sulla colonna sinistra di questo mio blog. Nell'occasione voglio ringraziare pubblicamente il giornalista Eliseo Zanzarelli il quale, pur essendo impegnato in questi giorni a svolgere egregiamente il lavoro di corrispondente de La Gazzetta del Mezzogiorno per la vicenda "tendopoli profughi", non sta trascurando di aggiornare il sito www.ilcontrovento.it e quindi tenere informati tutti noi su ciò che accade nella nostra Oria.
Ciò premesso ritengo opportuno pubblicare quanto appresso (oggetto anche di un odierno articolo sulla Gazzetta del Mezzogiorno), per una sorta di onestà intellettuale nei confronti di Mauro Marinò, avendo io pubblicato in merito un articolo a favore della Petese il giorno di Natale 2010.


Ricevo e pubblico da Mauro Marinò, ex consigliere comunale:

[Sento la grande soddisfazione di annunciare che la denuncia sporta in mio danno dalla signora Maria Grazia Petese è stata archiviata dalla Procura della Repubblica di Brindisi perché per il suo contenuto e per gli accertamenti svolti non sono assolutamente stati ravvisati elementi utili a formulare qualsivoglia accusa nei miei confronti.
Posso ben dire che il metodo del confronto politico artatamente spostato sul piano penale e condotto con le denunce e la denigrazione personale è stata ancora una volta sconfitto e la verità è prevalsa sulla menzogna.
La signora Petese non solo mi ha denunciato penalmente ma, non contenta, ha pubblicato sul web, su facebook e fatto pubblicare sui giornali di essere stata vittima delle mie minacce promuovendo una campagna denigratoria nei miei confronti.
L'esito delle indagini svolte dalla Procura dimostra esattamente il contrario e senza neppure bisogno del processo, tanto erano infondate e pretestuose le accuse mosse ingiustamente e con cecità nei miei confronti.
E non solo: la signora Petese non ha neppure proposto opposizione alla richiesta di archiviazione dimostrando una volta di più, quand'anche ve ne fosse stato bisogno, la infondatezza e la strumentalità della denuncia, promossa ed utilizzata a soli fini politici e di becera propaganda personale, sperando di guadagnare l'agognato posto al sole di chi, debole, lotterebbe per i deboli e per la giustizia.
Probabilmente la signora Petese è stata mal consigliata ma la sua condotta e la campagna denigratoria e diffamatoria imbastita nei miei confronti dimostra una volta di più come la politica non possa ridursi a pericolose cattiverie al solo scopo di eliminare personalmente l'avversario.
Ed anzi, al contrario, è stata la stessa Procura della Repubblica a segnalare che proprio la condotta della signora Petese “...non può ritenersi esente da censure...” per avere utilizzato frasi e modalità espressive che “...appaiono travalicare i limiti di un corretto esercizio del diritto di critica...”: non serve davvero aggiungere niente altro!
Ed è per questo che il gratuito ed infamante attacco subito non potrà rimanere senza conseguenze. Saranno concordate con il mio avvocato Cosimo Iacovazzi le azioni più opportune da intraprendere, non fosse altro per restituire al sottoscritto la dignità e l'integrità morale che la signora Petese ha tentato di infangare con la denuncia e la strumentalizzazione politica e mediatica che ne ha fatto.
Oria, lì 31.03.2011
Mauro Marinò ]
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