lunedì 4 aprile 2011

A quando il rondò alla curva pericolosa sulla strada prov/le Oria-Latiano?


Una fonte confidenziale degna di fede mi ha riferito che è allo studio da parte della Provincia di Brindisi la realizzazione di un rondò per eliminare la (tristemente) famosa curva pericolosa sulla strada prov/le Oria - Latiano. Ciò sarà possibile perchè in quel punto intersecano più strade.
Nell'occasione vi invito a leggere una vera perla di storia e cultura locale a cura del Dr. Pasquale Spina, attraverso le pagine del suo bellissimo libro sulla toponomastica oritana: "ORIA - strade vecchie, nomi nuovi; strade nuove, nomi vecchi." Scoprirete l'intrigante storia non solo della denominazione di una via cittadina ma le vere motivazioni per le quali oggi abbiamo la strada di collegamento con un altro paese realizzata su "quattro rettifili" (che tanti incidenti stradali provoca specialmente all'altezza di quella famosa colonna) anziché su "un rettifilo" .
LATIANO (via). Questa strada entra nella toponomastica ufficiale nel 1899 ed è così delimitata: comincia dalla Porta Lama e giunge vicino la Croce. Assai significativi questi due termini: il primo, infatti, sta a significare, proprio con l'imprecisione, forse inconscia,
con cui fissa il punto iniziale della strada, il ricordo della porta da poco demolita. Il secondo è anch'esso importante perché, anche se di recente formazione, divenne subito e lo è anche adesso, nonostante non lo sia mai stato ufficialmente, un toponimo fondamentale. Ancora oggi, infatti, nonostante la conoscenza dei nomi ufficiali delle vie sia diffusa, le locuzioni del tipo abitare sottraila croci o andare sott'alla croci sono abbastanza frequenti. Il toponimo di Via Latiano, però, solo di recente, con lo scomparire delle generazioni che avevano vissuto la progressiva urbanizzazione delle aree intorno a questa strada, ha cominciato a sostituire il vecchio nome che era quello di Via della Lama. E' complesso seguire tutti i tentativi che sono stati fatti per cambiare la denominazione di questa strada. Il primo che volle nobilitare la via dandole una denominazione adeguata fu, nel 1931, il Commissario Briamo che aveva pensato che Corso Vittorio Veneto fosse una denominazione più degna di quella che già aveva. E' tale l'importanza che Briamo ritiene possa avere il nome della città ove avvenne la battaglia conclusiva della Grande Guerra che intende darne il nome alla: via attualmente risultante dai due tratti continui via Lama e via Latiano. Non è facile capire quale fosse Via Lama, visto che questo toponimo non esisteva più dal 1905, quando venne cambiato in Corso Umberto I. Non abbiamo notizie sul seguito di questo tentativo, ma per analogia con Via Epitaffio, riteniamo che non abbia avuto corso. Si arriva al 1938 quando il podestà Rocco Greco comunica, per dovere di ufficio, al Prefetto che: in una delle notti scorse, ad opera di iscritti alla locale sezione volontari di guerra è stata cancellata la denominazione di “Via Latiano" dalla apposita targa ed in sostituzione si è scritto "Via Tunisi ". Il Podestà accetta con serenità la bravata e la fa divenire una proposta di nuova denominazione sulla quale invita il Prefetto a fargli conoscere il suo autorevole parere in merito alla opportunità di modificare con apposita deliberazione, la denominazione di via Latiano in via Tunisi. Lo scontato nulla-osta del Prefetto, datato 11 gennaio 1939, viene protocollato dal competente ufficio del Comune di Oria in data 19 gennaio 1939. Il giorno prima, 18 gennaio, con una celerità che sinceramente non è motivata da nessuna urgenza, il Podestà aveva già deliberato la variazione di denominazione giustificandola in questi termini: Visto che la locale sezione dei Volontari di Guerra ha fatto vive premure a questa Amministrazione affinché la denominazione di via Latiano venga modificata in via Tunisi, delibera modificare come in effetti modifica la denominazione di via Latiano in via Tunisi. A differenza di quasi tutte le altre denominazioni o tentativi di variazione che non produssero mai effetti pratici, quella di Via Tunisi, pur di brevissima durata, fu registrata dagli uffici anagrafici, finanziari e tecnici, tanto è vero che per il Catasto, sino a qualche anno fa, tutti gli abitanti di Via Latiano avevano la casa accatasta in Via Tunisi. Passa poco più di un anno e la via cambia di nuovo nome. L'avvenimento che determinò questo ulteriore tentativo di dare un nuovo nome a questa via fu l'ingloriosa morte dell'eroe fascista Italo Balbo, abbattuto per errore dalla contraerea italiana nel cielo di Tobruch, il 28 giugno 1940. A due mesi esatti dalla morte, il Podestà di Oria, Nicola Pinto, provvede, con questa motivazione, a dedicare a Italo Balbo una via e una piazza della città: Riconosciuta l'opportunità di denominare "Piazza Italo Balbo e Viale Italo Balbo" quelle attualmente denominate "Piazza Lama" e "Via Latiano" e ciò allo scopo di perpetuare in questa cittadinanza il ricordo del grande eroe, testé scomparso, Italo Balbo, Quadrunviro della Rivoluzione Fascista e squadrista, Maresciallo dell'Aria, Governatore Generale della Libia, che col suo ardimento e il suo dinamismo portò nei più lontani cieli del Mondo le insegne della Romanità e della civiltà del Littorio, delibera denominare "Piazza Italo Balbo" l'ex Piazza Lama e denominare "Viale Italo Balbo" l'ex via Latiano. Da notare che nonostante la denominazione ufficiale fosse Via Tunisi questa non compare nella delibera sopra riportata. Anche per questa denominazione non si hanno elementi per affermare se abbia avuto un seguito ufficiale, di certo non è mai entrata nell'uso della gente. Si giunge così al 1944: il Fascismo è caduto da poco più di un anno ed anche in Oria si provvede a ridare i nomi che strade e piazze avevano prima del 1922. La Giunta provvede ad ottemperare a quanto prescritto dal Prefetto. E' assai indicativo quello che avviene per la nostra strada. Per logica si sarebbe dovuto cambiare uno dei due nomi imposti nel periodo fascista, o Via Tunisi o Via Italo Balboe ridare il vecchio nome di Via Latiano. Ma, a dimostrazione che questi nomi erano ignorati persino dagli amministratori, si modifica il vecchio nome di Via Latiano in Corso Martiri della Libertà. Anche questa denominazione rimarrà solo sulla carta, non avrà alcun effetto pratico e nessuno si preoccuperà mai di revocarla. Evidentemente il vecchio nome di Via Latiano è duro a morire se non solo è riuscito a sopravvivere a questi attacchi ma non ha permesso che nemmeno attecchissero altri due tentativi che ne volevano la morte. Uno dei due, proposto dalla delibera del 1954 che non ha mai avuto esecutività, voleva che questa via diventasse Viale Giuseppe Mazzini. L'ultimo attentato al nome di via Latiano avvenne nel 1970 quando sembrava ormai cosa fatta che il nuovo nome dovesse essere quello di Viale dell'Amicizia. Prima di parlare di quest'ultimo non riuscito tentativo è necessario inquadrare brevemente alcuni aspetti della vita oritana agli inizi degli anni settanta. Oria visse in quel periodo anni particolarmente ricchi di iniziative e di successi: le numerose manifestazioni sfornate a getto continuo dall'attivissima Pro-Loco, una per tutte quella straordinaria del Torneo dei Rioni, l'esplosione del turismo religioso nel Santuario di San Cosimo alla Macchia da poco completamente trasformato grazie a mons. Alberico Semeraro, la realizzazione, sempre a San Cosimo, del Piccolo Zoo, il gemellaggio con Lorch, le Giornate Federiciane appartengono tutti a questo periodo. Questo rilancio della Città avrebbe dovuto essere seguito da un miglioramento dell'aspetto della Città che, né le instabili Amministrazioni, dal 1965 al 1970 Oria ebbe tre sindaci e un commissario, né l'impegnatissima Pro-Loco, potevano assicurare. Sorse così, ad iniziativa di alcuni cittadini, la maggior parte dei quali già impegnati nella vita politica cittadina, quello che venne definito il Comitato verde che aveva lo scopo di promuovere tutte quelle iniziative tendenti a incrementare e migliorare il verde pubblico in Oria. Tra le varie iniziative che il comitato intraprese la più importante fu quella di voler abbellire Via Latiano con la messa a dimora di alberi di Hibiscus al posto degli ormai radi e sbilenchi ligustri. L'onere economico di que¬sta realizzazione fu sostenuto mediante una sottoscrizione volontaria da parte di quei cittadini che si dimostrarono particolarmente sensibili a questa operazione. Accanto ai cittadini che donano gli alberi, alcuni vengono offerti da genitori a nome dei figli, quasi l'albero fosse un banco della chiesa, vi sono persone e imprese che offrono prestazioni o materiali necessari per la realizzazione dell'opera; già sono pronte le targhe toponomastiche con la nuova intestazione che quelli del Comitato Verde vorrebbero si desse a questa strada che, a ricordo del sentimento che ha animato tutti coloro che hanno creduto nella realizzazione, non può che essere quello di Viale dell'Amicizia. Lavorando alacremente si riesce a completare la messa a dimora degli alberi per la primavera del 1970, giusto in tempo per far ammirare l'incipiente policroma fioritura degli Hibiscus anche ai numerosi turisti che accorreranno per assistere al Corteo Storico. Non resta ora che procedere al cambio della denominazione ed è questa l'unica cosa che il Comitato Verde non può fare ma, che farà senz'altro l'Amministrazione in carica sostenuta da quelle forze politiche di cui la maggior parte dei componenti il comitato fanno parte. Non ci dovrebbero essere problemi di alcun genere, ed invece... il bel sogno dei componenti del Comitato Verde di avere un viale in Oria dedicato all'Amicizia si infrange nella seduta del Consiglio Comunale del sei aprile 1970. Il cambio di denominazione non viene approvato per mancanza del numero legale. Ma il comitato non demorde: passa più di un anno, cambia ancora una volta il sindaco, ma nemmeno nella seduta del primo luglio 1971, il tanto sospirato cambio viene approvato e, questa, sarà l'ultima volta in cui si parlerà di Viale dell'Amicizia. Penso proprio che ormai il vecchio nome di Via Latiano potrà dormire sonni tranquilli. Ci sarebbero, invece, dei validi motivi, questa volta supportati da riscontri documentali, perché questa via tornasse al vero nome che aveva in passato ossia Via per Mesagne o Via per Brindisi. Tra i beni del Cantorato troviamo arbores olivarum duae in via qua itur Uria Brundisium iuxta olivas subdiaconi Petri Barrella. Una delle numerose proprietà che i Celestini possedevano in questa zona viene così descritta e confinata nel Catasto Onciario : Un giardino di 1 t.lo e stoppelli quattro terre con alberi 15 e casa a tetto e due pozzi d'acqua sorgiva dentro il luogo detto li Baccatani chiamato di Santa Barbara appresso la strada di Latiano da Borea e la strada di Mesagne dall'Austro. Solo con la costruzione della provinciale questa strada assicurò il collegamento di Oria con Latiano: prima, le due città erano collegate dalla strada che passava per Gallana, Mondonuovo e Cotrino. Il primo tratto di tale strada, quello urbano, è l'attuale Via Spirito Santo. Si comincia a pensare di costruire una via nuova per Latiano sin dal 1854 quando il Decurionato esamina la Pianta Topografica della via traversa che da Oria vuole menare nel Comune di Latiano che l'Ingegnere Civile Luigi Piro ha esibita. Nella successiva seduta si dà l'incarico al progettista di redigere il correlativo progetto di arte con la raccomandazione che la nuova strada creasse il meno danno possibile alle proprietà da essa tagliate [e con] la preghiera al Sig. Intendente che nella sua giustizia si compiacesse obbligare il Comune di Latiano alla metà della spesa compiacendosi ancora tenere presente lo stato finanziario infelice di questo Comune e il bisogno urgente di strade interne. Questo progetto non verrà mai realizzato e solo nel 1868, quando il Consiglio Comunale approva la: Nomina di un perito per formare il progetto della via per Latiano mediante imprestito a contrarsi, si riprende a parlare dell'argomento. Il Sindaco sollecita che per parte di questo di questo Consiglio si provveda pure acciocché questo pubblico possa quanto prima approfittare della facilità di comunicazione che si presenta per questa Città di Brindisi colla quale si è in continui rapporti commerciali. Il Consiglio, dopo aver sottolineato che per realizzare l'opera non si potrà fare a meno di contrarsi un mutuo sulla Cassa dei depositi e prestiti, affida l'incarico di realizzare il progetto di massima all'arch. Luigi Fumagalli . Il progetto è pronto nel 1871, ma già sorgono le prime difficoltà, sia all'interno del Consiglio, sia con gli Amministratori di Latiano che non sembrano molto propensi alla realizzazione della strada. Nel settembre dello stesso anno, su sollecitazione del Sottoprefetto si riuniscono le due amministrazioni, ma con scarsi risultati: gli oritani cercano di portare avanti il progetto Fumagalli che, alla stregua delle già realizzate strade di collegamento con Manduria e Torre S. Susanna, altro non è che un rettifilo teso tra le due città; i latianesi gradirebbero, invece, che la nuova strada, dopo essere partita dalla Cappella della Madonna dei Greci, raggiungesse Cotrino e da lì proseguisse in rettilineo per Oria. Passa quasi un altro anno ed il Consiglio è chiamato a scegliere tra il rettifilo ed un nuovo progetto detto dei quattro rettifili. Si nomina una commissione formata da esperti che valuti i due progetti e fornisca i suggerimenti al Consiglio. Incredibile a dirsi, il giorno dopo è già pronto il parere della commissione che viene nello stesso giorno discusso e votato dal Consiglio Comunale: si giunge ad un compromesso che dovrebbe accontentare un po' tutti, ma che, ancora una volta, non sarà quello definitivo: la strada che si realizzerà da Oria percorrerà l'antica strada fino al punto di demarcazione che divide il territorio di Oria e Latiano propriamente dietro la casa del giardino di Perrucci Giuseppe e da questo punto percorrendo l’antica strada voltando a tramontana si occuperà quella dinnanzi alla cappella di San Cosimo all'angolo del giardino di Mazza Pietro. Il Consiglio conferma che l'impegno economico sarà sopportato per due terze parti dal Comune di Oria e per una terza parte dal Comune di Latiano. Si giunge ad un ulteriore progetto, questa volta redatto dall'ing. Francesco De Quarto, che presenta solo piccole varianti rispetto al precedente . Alla fine del 1872 il Consiglio Comunale, dopo aver dato mandato alla Giunta di richiedere il prestito, visto che da Latiano non ci sono ancora novità, decide di approvare definitivamente il progetto De Quarto, invita il Prefetto a fare lo stesso, rigetta le ragioni futili e insufficienti del Comune di Latiano il quale non intende in qualsiasi modo venire alla costruzione della suddetta strada e revoca le precedenti deliberazioni colle quali si accordava un sussidio al comune di Latiano. E' necessario, però, ancora un altro progetto, questa volta dell'ing. Antonio Rubini che prevede per la realizzazione della strada un impegno di spesa 43911,89 lire. Passano gli anni e i lavori non solo non sono iniziati, ma ancora nemmeno appaltati. Oria non può più aspettare le indecisioni di Latiano per cui nella triste annata del 1874, onde dare lavoro alla languente popolazione, stabiliva di incominciare i lavori stradali spendendo una somma fino alla concorrenza di Lire 15.000. Nel frattempo, nel 1875, viene finalmente costituito il Consorzio tra i due Comuni che diviene operativo il 15 maggio con l'elezione del Consiglio di Amministrazione . Nel 1876 viene approntato il definitivo capitolato d'appalto per il completamento dell'opera, ma si verificano ben tre diserzioni d'asta. Dopo le opportune modifiche al capitolato finalmente i lavori vengono aggiudicati il 6 febbraio 1877 e la strada si può costruire. I lavori terminano nel 1880 con una spesa complessiva di lire 59349,38.
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