sabato 21 febbraio 2009

BIT di Milano; un'altra BIT..... onata per noi brindisini?

Ho pescato in rete questo interessante editoriale sul sito www.brindisisera.it a firma di Bruno Storella..... ho pensato di porlo alla vostra attenzione in quanto lo condivido pienamente.
La promozione turistica di Brindisi alla B.i.t. di Milano La provincia di Brindisi si appresta a partecipare all'annuale appuntamento della Borsa Internazionale del Turismo (B.I.T.) di Milano, in programma dal 19 al 22 febbraio, con le solite modeste iniziative di promozione turistica che risultano essere ormai da tempo superate ed inefficaci per la loro inadeguatezza ed inefficacia sui moderni mercati turistici. Infatti, si legge sulla stampa di questi giorni, che Brindisi si presenterà alla BIT con una task force coordinata dall'A.P.T. e composta dalla Provincia di Brindisi, dalla Camera di Commercio, dai Comuni della provincia di Brindisi (di cui però non si conoscono quali e quanti di loro (!?), dal Comune di Monopoli (ma che ‘chazzecca con la provincia brindisina, dal momento che sarà presente anche la provincia di Bari con un proprio stand ? O forse bisognerà ripassarsi un po' di geografia?), dall'Autorità Portuale di Brindisi (così, giusto per pubblicizzare e promuovere la qualità dei servizi che vengono offerti a tutti quei passeggeri che sceglieranno di imbarcarsi dal nostro porto sulla “nave che non c'è"), nonché dall'Arcidiocesi di Brindisi-Ostuni e dalla Diocesi di Oria (per pubblicizzare, probabilmente, le numerose gite turistiche parrocchiali organizzate durante l'anno, in aperta e sleale concorrenza con le agenzie turistiche del territorio abilitate per legge ad espletare tali attività). Sarebbe interessante conoscere, per esempio, oltre all'esercito di rappresentanti pubblici che si recheranno a Milano, come ogni anno, per soggiornarvi una settimana circa, in alberghi a molte stelle, a spese ovviamente delle pubbliche finanze, quanti saranno gli operatori turistici privati brindisini (albergatori, ristoratori, agenti di viaggio, titolari di aziende di trasporti, titolari di stabilimenti balneari, ecc.) che parteciperanno alla BIT per proporre ai grandi tour operator italiani e stranieri, presenti al rituale work shop, i propri competitivi ed appetibili pacchetti turistici. Eh sì ! Perché i tour operator prendono accordi e sottoscrivono i contratti non con l'assessore pro tempore Pinco Pallino, ma con i titolari di imprese turistiche. Insomma, tutti alla B.I.T., appassionatamente, per presentare l'importante progetto denominato : “Terra di Brindisi, costa delle masserie". Particolari operativi : saranno distribuite “ben sette" pubblicazioni tematiche riguardanti la provincia di Brindisi, cioè materiale cartaceo consistente in diversi quintali di depliant (“Il mare", “La collina", “Storia, Arte e Cultura", “In vacanza tutto l'anno : enogastronomia", “Castelli, masserie e centri storici", “Itinerari di cicloturismo“, “Ospitalità : elenco e descrizione della qualità dei servizi delle strutture turistiche del territorio"). A proposito della qualità dei servizi delle strutture turistiche ricettive, verrebbe da sorridere se non fosse per il fatto che si tratta di un'importante componente dell'offerta turistica del territorio. E' di questi giorni la notizia diffusa sulla stampa dell'avvenuta cerimonia di consegna degli attestati del “Marchio di Qualità", per l'anno 2009, alle strutture ricettive distintesi per la qualità dei servizi, da parte dell'ISNART (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche) in collaborazione con l'Azienda Speciale ISFORES della Camera di Commercio di Brindisi. Ma in base a quali criteri è stato attribuito il “Marchio di Qualità" alle aziende ricettive e da parte di quali “esperti" del settore ? Le aziende ricettive non sono regolamentate e classificate con poche o tante stelle, in base ai requisiti obbligatori e fungibili previsti dalla vigente normativa di legge ? Peraltro, ove tale riconoscimento dovesse avere una oggettiva valenza, allora vorrebbe dire che il livello della qualità dei servizi del nostro patrimonio turistico ricettivo sarebbe davvero sconfortante ed ancor peggio preoccupante per una qualsiasi azione promozionale turistica del nostro territorio. Difficile da credere, infatti, che su 70 strutture alberghiere esistenti nella provincia di Brindisi, soltanto 21 di esse abbiano meritato il “prestigioso" riconoscimento. Così dicasi anche per i camping, per i quali, a fronte dei 9 esistenti sul territorio, soltanto uno di essi è stato segnalato. Stesso discorso per le 45 aziende agrituristiche, delle quali soltanto 17 hanno ottenuto il “Marchio di Qualità". Molto probabilmente, forse, si sarà trattato di un “amichevole" riconoscimento attribuito con una certa generosità agli amici ed agli amici degli amici, al fine di giustificare l'ennesimo sperpero di denaro rinveniente da un qualche progetto, privo di alcuna utilità per la nostra economia, per il quale, magari, saranno state richieste anche delle risorse pubbliche. Sarebbe oltremodo più opportuno, invece, a questo punto, che gli Organismi pubblici, così come anche gli operatori privati del settore, abbandonassero le vecchie concezioni e si impegnassero più seriamente a considerare che la moderna società globalizzata richiede nuove tecniche di strategia indispensabili per ottimizzare dal punto di vista dell'immagine e quindi anche della economia il nostro territorio che continua ancora ad essere privo di un definitivo decollo necessario per il suo sviluppo economico. La percezione che oggi si ha a livello nazionale ed internazionale di un territorio, di una località geografica, di una città, è il loro marchio dal punto di vista turistico, da considerarsi un essenziale fattore propulsivo, importante quanto le altre voci della loro agenda economica. Ed è un fattore trainante proprio dal punto di vista economico, perché il ritorno di un'immagine positiva e attraente è anche e soprattutto di tipo economico che, pur ripercuotendosi in prima istanza all'interno del comparto turistico, a ben vedere coinvolge più nel profondo la capacità di un territorio di attrarre investimenti in una molteplicità di settori dell'economia. Brindisi e la sua provincia cercano di puntare ormai da tempo sul turismo, ma con scarsi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Il significativo patrimonio storico, artistico, monumentale e paesaggistico del territorio brindisino, in uno ai necessari interventi di qualificazione che si richiedono alle strutture turistico-ricettive, a prescindere da questo o dal quel “premio di qualità", necessiterebbe di più appropriati piani di comunicazione e di marketing, al fine di disporre di una più qualificata e competitiva offerta turistica. Necessiterebbe, cioè, di un progetto di promozione turistica quanto mai incisivo, capace di comunicare compiutamente la sua peculiare identità territoriale, che non si limiti soltanto alla mera distribuzione di enormi quantitativi di depliant raffiguranti questo o quel monumento. Ogni piccolo paese d'Italia è pieno di monumenti. Non è questo che fa la differenza. Solo in quest'ottica si conseguirebbe un accrescimento del ruolo del territorio brindisino sui mercati del turismo nazionale ed estero, mediante la veicolazione delle proprie eccellenze, il cui risultato non si limiterebbe solo al beneficio della promozione del “prodotto" Brindisi all'esterno, ma anche al raggiungimento di una sempre più penetrante azione sui mercati turistici grazie anche alla conoscenza ed all'acquisizione di positive esperienze altrove sperimentate. Le azioni promozionali estemporanee costituite, per esempio, dall'offerta di degustazioni enogastronomiche a delegazioni di Paesi transfrontalieri in visita nella nostra città, com'è accaduto sin qui, se da un lato possono rappresentare idonee iniziative promozionali utili …a pochi (cioè solo agli organismi che le realizzano), non producono però alcun beneficio a favore di tutti gli altri…, cioè ai molti, che rappresentano l'intera collettività brindisina. Il turismo, come fenomeno culturale, esprime oggi nuove identità individuali e collettive, ma, al contempo, oltre ad essere un fattore di crescita economica esso costituisce una direttrice essenziale per lo sviluppo di un territorio. Si tratta di un settore complesso che ricomprende attività economiche, relazioni umane e di comunicazione che influiscono, naturalmente, anche sulla qualità di vita dei cittadini residenti. I principali punti di intervento in ambito turistico dovrebbero riguardare l'attenzione continua verso la qualità del sistema dell'accoglienza, ovvero il sistema della gestione operativa ed innovativa delle strutture ed infrastrutture esistenti, nonché del patrimonio artistico e paesaggistico, per la parte pubblica, oltre alla parte privata che attiene alla qualità dell'offerta ricettiva e dei servizi turistici. Questi punti di intervento, pertanto, possono essere conseguiti grazie ad un lavoro costante intorno all'identità del territorio brindisino. Essi possono costituire motivi trainanti, tanto utili al fine di promuovere Brindisi nella sua tipicità di città d'acqua, ovvero città di cultura e quindi città ospitale e accogliente. Al tal riguardo, non si può non perseguire l'obiettivo di consolidare l'identità di Brindisi come destinazione, utilizzando le sue cospicue peculiarità, il suo patrimonio storico, artistico e culturale come segno di eccellenza e di unicità, al quale agganciare tutte le altre risorse del territorio. Comunque, volgendo al termine, a conclusione della B.I.T. ed al rientro in sede dei numerosi rappresentanti pubblici brindisini andati in “missione" a Milano, assisteremo alle loro solite trionfalistiche dichiarazioni : “Lo stand della provincia di Brindisi è stato letteralmente assalito da una moltitudine di visitatori interessati a trascorrere le loro vacanze nella nostra provincia. Tutto il materiale di promozione delle nostre amene località è andato a ruba" (cioè, una volta ritirato e guardato più o meno distrattamente dai visitatori, i depliant sono stato gettati e quindi, una volta raccolti dalle imprese di pulizia operanti nel quartiere fieristico, hanno ultimato il suo percorso andando a finire al macero. E' storia vecchia ). Queste entusiastiche e ripetitive dichiarazioni rese alla stampa per imbonire i cittadini, fanno rammentare quanto accade, ogni volta, quando vengono organizzate le manifestazioni di piazza. In tali circostanze, le cifre dichiarate sia dall'organizzazione che quelle delle Questura sono sempre notevolmente differenti. Una volta, infatti, in occasione di una manifestazione di piazza, si verificò che l'Organizzazione ebbe a dichiarare : “Hanno partecipato 5 milioni e 600 persone". La Questura, invece, dichiarò : “Hanno partecipato due persone e mezza". Alcuni dissero : “Però se facciamo la media è una grossa cifra". La cifra dichiarata dalla Questura era la verità, infatti, nella piazza c'erano un funzionario, andato per verificare di persona le presenze, un turista giapponese di passaggio che fotografava la piazza e un nano del Circo Togni. Gli organizzatori della manifestazione, a quel punto, dichiararono che : “Il giapponese era iscritto al loro movimento di pensiero, mentre il nano era lì per farlo". E così, per i brindisini, si tratterà di un'altra BIT…onata !

Brindisi, 01 febbraio 2009


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