lunedì 25 giugno 2012

LETTERA DI UN CITTADINO AL SINDACO DI ORIA: "LA CITTA' E' DECISAMENTE SPORCA E LE CAMPAGNE SONO PIENE DI DISCARICHE ABUSIVE"

Egregio sig. sindaco di Oria,

Mi chiamo Domenico Calabrese, sono cittadino di Oria da 3 anni, ossia dacché, per motivi di lavoro, mi sono dovuto trasferire qui dalla provincia di Varese.

Precisamente vivo in P.za Lama 39. Personalmente abbiamo avuto modo di conoscerci lo scorso 10 febbraio, allorché avevo organizzato un convegno con il liceo scientifico in occasione del “giorno del ricordo”, convegno in cui anche Lei, caro sindaco, era intervenuto.

Le scrivo perché vivendo ad Oria mi trovo spesso, a circolare per le campagne col mio veicolo oppure in bicicletta o anche a piedi, nei miei spostamenti di lavoro, di necessità o di diletto. Non so se Lei ha mai avuto modo di constatarlo, ma desidero segnalarle che la sua cittadina, al difuori tutt’al più del centro urbano, è decisamente sporca. Le campagne sono piene di discariche abusive. Vi sono cittadini che usano abbandonare i propri rifiuti (sia domestici, sia di lavoro) in giro per le campagne.

Qualche volta, le consiglierei magari di lasciare temporaneamente la sua comoda poltrona di Sindaco e di farsi una passeggiata per le campagne circostanti, magari assieme a tutta la sua giunta ed ai suoi consiglieri. Sarebbe persino un bel gesto se, una volta tanto, Sindaco e giunta si facessero questo giro armati di guanti e mascherina, cercando di coinvolgere quanti più cittadini in quest’ azione di pulizia collettiva… Ovviamente potrà contare, quel giorno, sulla mia presenza.

Noterà anche Lei, caro Sindaco, come alcuni nostri concittadini amino lasciare laddove capita (soprattutto in aperta campagna e sui cigli di sentieri e di strade) i propri rifiuti: sia quelli ingombranti (quali vecchi televisori, vecchi frigoriferi, sedie, materassi usurati… ecc.) sia quelli di medie e piccole dimensioni quali i rifiuti domestici (frazione umida, plastiche ed altro).

Possibile, mi chiedo, che queste cose le vedo io soltanto e non le vede chi è preposto all’ amministrazione, all’ ordine e al decoro cittadino ? O forse le vede ma le accetta comunque, perché, in fondo, lo stipendio arriva ogni mese, inesorabilmente ?

Le dico pure che per ragioni di lavoro mi sono trovato a viaggiare e a vivere molto sia in altre regioni d’Italia (soprattutto al centro-nord) sia, in qualche caso, all’ estero e posso garantirle che le porcherie che vedo qui (sia nella nostra cittadina che, invero, nei comuni circostanti) non le ho viste altrove. E non parlo di mondi “lontanissimi” quali la Francia, la Svizzera, l’Austria o la Germania, ma di semplici e talora povere comunità dell’ Abruzzo, del Lazio, delle Marche o anche di zone d’ Italia più ricche ed anche più evolute del centro-nord. Sia di piccole che di grandi città ! Perché, mi chiedo e Le chiedo, a Oria c’è uno schifo che non si vede altrove ?

E’ evidente che il senso di comunità dei suoi concittadini è minimo o nullo giacché lo spazio pubblico è considerato uno spazio in cui scaricare qualunque cosa che invece non ci si sognerebbe mai di scaricare in casa propria o in uno spazio privato ma, a parte questo (che deriva probabilmente da un senso del sociale che è molto più ridotto nei meridionali), mi chiedo: e le istituzioni che fanno ? Che fanno i Sindaci, che fanno le giunte comunali, che fanno gli assessori, che fanno le provincie, che fa il Prefetto ?

In fondo i nostri concittadini che qui hanno queste abitudini, cessano di comportarsi da “terroni” e diventano improvvisamente delle persone civili non appena si trovano a vivere in altre parti d’ Italia o emigrano all’ estero. Provi a pensare a quanti oritani sono emigrati al centro nord oppure all’ estero per motivi di studio o di lavoro. Lei se l’ immagina un oritano che in Svizzera lascia per strada le proprie porcherie ? Non è che magari, altrove, funzionano meglio le istituzioni soprattutto nelle forme di controllo e di sanzione ?

In altre parti d’ Italia, per esempio, (questo magari potrebbe essere uno spunto per Lei) a lasciare un sacchetto per strada si corrono dei seri rischi. Talora la polizia municipale (che a Oria non so che cosa faccia, vista l’ anarchia totale che c’ è anche per le strade; ma questo è un altro discorso) talora la società incaricata della raccolta rifiuti si prendono la briga di raccogliere eventuali rifiuti abbandonati cercando di risalire al proprietario in base a qualche indizio (p.es. scontrini, biglietti ferroviari, numeri di serie, ricevute di carte di credito… ecc.).

So per certo che procedono in questo modo sia ad Anagni (FR) ove ho vissuto per quasi un triennio sia, per quel che ho letto, a Salerno ove, qualche anno fa, il sindaco aveva deciso di prendere di petto una situazione analoga ! Per i vari comuni della Lombardia questa procedura è addirittura una prassi di lavoro degli enti adibiti alla raccolta dei rifiuti !

E allora, mi chiedo, che ci vuole a cominciare un’ azione incisiva sia di ripulitura (più che mai necessaria visto oramai che qualunque spazio nelle campagne è invaso, se non di rifiuti ingombranti quantomeno di plastiche, bottigliette, pacchetti di sigarette, cartacce varie … ecc.) sia di rieducazione, di controllo e di repressione ? C’ è o non c’ è l’ intenzione di fare qualcosa ? Mi dicono che da queste parti c’ è tanta evasione della tassa dei rifiuti urbani (TARSU) e che anche questo contribuisce a far sì che tanta gente abbandoni ove capita i propri rifiuti. Torno a chiedere: c’è o non c’ è l’ intenzione di fare qualcosa ?

Per concludere, le assicuro che questa lettera non è un’ iniziativa riservata al solo comune di Oria ma a tutti quanti i comuni del comprensorio che mi trovo a percorrere (per esempio: Francavilla, Latiano, Mesagne, Manduria … ecc.), poiché, evidentemente, la sporcizia è una piaga non solo del suo comune ma di diversi comuni della zona. Per questo i suoi colleghi di tali comuni riceveranno anch’ essi una lettera analoga.

Sperando che, una volta tanto, le istituzioni diano un segno di presenza e di proattività, anche al di fuori dei periodi elettorali e scusandomi per la prolissità della missiva, la ringrazio e le porgo distinti saluti.
Domenico Calabrese
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