Evidenzio due passaggi della lettera*del sindaco Pomarico che andrò ad inserire nella raccolta delle sue "perle" da tramandare ai posteri.
"Il Castello interamente restaurato e rivalorizzato grazie all'impegno e alla passione degli attuali proprietari, la famiglia Romanin Caliandro, è quel "Gioiello di pietra" che tutti dobbiamo sentire il dovere di difendere e preservare nella sua solidità e nella sua immagine."
"Appare doveroso, inoltre, affermare che non esistono contrasti tra l'Amministrazione che rappresento e la proprietà del Castello: a noi non interessano i contrasti e le divisioni del passato. A noi interessa, al contrario dei tanti disfattisti che vanno assolutamente isolati per i danni che stanno provocando all'intera comunità, lavorare per il territorio che rappresentiamo per il suo progresso e per il suo migliore futuro."
lettera sindaco*:
Al Ministro dei Beni Culturali ROMA
Alla Soprintendenza dei Beni Culturali BARI
Al Presidente della Provincia BRINDISI
Alla Famiglia Romanin Caliandro ORIA
Sono profondamente amareggiato del rifiuto della famiglia Romanin Caliandro di partecipare all'incontro convocato oggi presso la sede municipale di Oria per definire congiuntamente tempi e modalità di riapertura del castello al pubblico.
A prescindere da questo atteggiamento di mancanza di rispetto verso le Istituzioni, il Castello dovrà essere riaperto, perché a nessuno, proprietari o non proprietari, possa essere consentito sottrarre questo bene culturale di interesse nazionale alla sua funzione di promozione e di crescita turistica di Oria e di tutto il Territorio Salentino.
È un autentico suicidio per tutti, compresa la famiglia Romanin Caliandro, sottrarre questo monumento storico alla fruizione ed alla disponibilità della Comunità nazionale ed internazionale.
È importante tenere presente che le decisioni che assumiamo oggi sul futuro del nostro principale attrattore turistico, delle quali ognuno dovrà farsi carico delle proprie responsabilità, riguarderanno l'intera collettività, le nuove generazioni, lo sviluppo economico ed occupazionale di un intero territorio. Sono tante le attività produttive e commerciali che hanno fatto degli investimenti importanti intorno al rilancio del Castello.
Oria ha già subito in questi mesi troppi fatti negativi che hanno compromesso la sua immagine turistica e ingenerato nell'opinione pubblica senso di insicurezza e di sfiducia. Riteniamo quindi fondamentale intraprendere da subito, con un grande sforzo comune, tutte le iniziative necessarie per consentire all'intera Comunità di continuare a credere nelle proprie risorse intorno alle quali si sono costruite appartenenze e identità, e diffondere l'ospitalità di cui è fortemente portatrice e capace.
Il Castello interamente restaurato e rivalorizzato grazie all'impegno e alla passione degli attuali proprietari, la famiglia Romanin Caliandro, è quel "Gioiello di pietra" che tutti dobbiamo sentire il dovere di difendere e preservare nella sua solidità e nella sua immagine.
È intorno a questo monumento nazionale che tutti ci invidiano, di proprietà privata fin dal 1933, che ci giochiamo tutte le carte per un futuro ricco di opportunità e di nuove occasioni di lavoro per i nostri giovani. Su queste brevi premesse intendo pubblicamente chiedere alle Istituzioni e al Ministero dei Beni Culturali ed alla Soprintendenza, di adoperarsi con tutti gli strumenti normativi esistenti per avviare un sistema virtuoso di relazioni per fare in modo che una risorsa così importante sia al servizio della collettività e motore di crescita di un territorio apprezzato ovunque e che ha ottenuto il 23 maggio scorso il prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione.
Per quanto concerne gli atti di competenza di questa Amninistrazione Comunale è ferma intenzione invocare, con tutti i mezzi possibili, non escluse le vie legali, il rispetto da parte della proprietà del contratto di permuta intercorso a suo tempo tra la famiglia Martini Carissimo ed il Comune di Oria. Appare doveroso, inoltre, affermare che non esistono contrasti tra l'Amministrazione che rappresento e la proprietà del Castello: a noi non interessano i contrasti e le divisioni del passato. A noi interessa, al contrario dei tanti disfattisti che vanno assolutamente isolati per i danni che stanno provocando all'intera comunità, lavorare per il territorio che rappresentiamo per il suo progresso e per il suo migliore futuro. Sono certo che la famiglia Romanin Caliandro rivedrà la sua posizione di chiusura e si dichiarerà disponibile a collaborare con la Città di Oria affinché insieme possiamo condividere valori, impegni e strategie che porteranno verso una serena e proficua fruizione di questo straordinario bene culturale e monumento nazionale nell'esclusivo interesse della intera collettività.
Oria,lì 21 giugno 2012
Il Sindaco Cosimo Pomarico