sabato 7 aprile 2012

ORIA - DI BELLA, PRESIDENTE DEL COMIT. FESTE PATRONALI: NON E' VERO CHE NON SIAMO SENSIBILI AI VALORI MORALI E RELIGIOSI; PROGRAMMA PIU' SINTETICO.

Pubblico la seguente lettera aperta alla cittadinanza a firma del Presidente Delegato del Comitato Feste Patronali. Mi riservo di scrivere una mia "libera nota" (confidando anche in qualche vostro contributo di idee) sui noti problemi sorti circa le novità apportate dall'attuale Vescovo alle consolidate usanze ed abitudini locali nell'organizzazione di feste civili concomitanti con quelle religiose. (Nella foto, in primo piano: Cosimo De Tommaso, Cosimo Franco Di Bella e Franco Filomeno, nella sagrestia della cattedrale, durante un'asta di qualche anno fa).

[Carissimi devoti,
la Conferenza Episcopale Pugliese (CEP), a proposito delle "nostre feste", ha espresso in data 04.02.1998 una nota pastorale su tutte le feste religiose popolari delle chiese di Puglia.
In questa nota viene sottolineata la prospettiva di una nuova evangelizzazione che, privilegiando il valore educativo della festa religiosa, invita i fedeli tutti a celebrare il Sacramento della penitenza e il rinnovamento dei nostri cuori poiché una festa che non nasce dal cuore rinnovato non sarà mai festa.
Siamo certamente d'accordo con quanto sancito dalla CEP dalla quale, però ci discostiamo quando sostiene che per un errato senso di modernità i comitati non si dimostrano sensibili ai valori morali e religiosi e spesso le feste religiose si sono trasformate in sperpero di denaro, di dissipazione o peggio ancora di peccato.
Questo Comitato, avendo un animo prevalentemente cristiano, comprende queste osservazioni, ma proprio per questo ci tiene ad affermare che la fede costante in Cristo, nei suoi Santi, nella Chiesa cattolica è stata la luce che ha illuminato il suo cammino in questi anni. Ma è anche vero che i tanti fedeli che riempiono, nei giorni della celebrazione dei santi Medici le strade del nostro paese, acclamando e pregando i nostri Santi, hanno sempre espresso grande compiacimento per la realizzazione della festa anche sotto l'aspetto folcloristico. La preparazione di questa festa anche sotto tale aspetto ha sempre tenuto presente lo stile evangelico nella programmazione delle spese senza eccedere nello spreco, senza offrire ai fedeli gruppi musicali, cantanti ed artisti che si discostano, con le loro proposte, dallo spirito evangelico di cui le feste religiose sono portatrici. Inoltre il Comitato non ha mai chiesto forzate offerte di denaro, non ha mai esibito denaro sui simulacri e se qualche volta, nel corso della processione abbiamo assistito a brevi fuochi pirotecnici, spesso offerti dai fedeli, questo è accaduto poiché il nostro sentimento d'amore verso i Santi (e non verso le statue in quanto gesso o cartapesta) è profondamente radicato nei nostri cuori. Inoltre queste celebrazioni sono di antica tradizione e costituiscono nel nostro popolo una base di vita su cui è sempre poggiata la nostra cristianità mai smarrita, nemmeno durante la festività civile. In questo periodo di grande crisi economica, di smarrimento della società, di sfiducia nelle istituzioni tutte i mutamenti della tradizione possono avvenire soltanto con il dialogo, con l'esempio, con la parola cristiana e con regole, in questo caso norme della CEP, valide per tutti.
E' questo che, capoticamente, diversi componenti del Comitato non hanno accettato e si sono estraniati con modi e prese di posizione che non appartengono a chi scrive. Pertanto, in attesa che il Comitato stesso venga ricomposto con l'aggiunta di altri fedeli, considerando la crisi economica che ci colpisce tutti, ma non volendo venir meno ai nostri tradizionali impegni cristiani verso i nostri Santi chiediamo al popolo cristiano un contributo spontaneo per poter realizzare una festa meno dispendiosa, più vicina all'indirizzo della CEP e sempre seguendo gli esempi di vita cristiana.
Ecco perché il nostro programma è più sintetico, ma dimostra comunque la nostra volontà di proseguire su questa strada, al servizio di Dio e della Chiesa.
Cari cittadini eventuali somme che voi elargirete al Comitato e che rimarranno a disposizione, dopo aver onorato tutti gli impegni assunti per la preparazione della festa religiosa e soprattutto di quella civile, verranno accantonate e utilizzate per la celebrazione della festa del Santo Patrono del 29 e 30 agosto p.v..
Oria, aprile 2012
Ins. Cosimo Franco Di Bella, Presidente Delegato Comitato Feste Patronali]
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