domenica 26 febbraio 2012

SONO CONVINTO CHE ORIA HA PROSPETTIVE TURISTICHE OLTRE IL CASTELLO..... OVVERO ANCHE CON IL CASTELLO CHIUSO!

Desidero sommessamente dire pubblicamente certe cosette che mi frullano nella testa da ieri mattina, dopo aver letto l'ultimo numero del periodico quindicinale Lo Strillone.
Ho rilevato che in questo numero la realizzazione dell'ELZEVIRO (ovvero la terza pagina) è stata affidata a Giovanni Colonna.
Leggendo ciò che occupa prevalentemente l'ELZEVIRO, ovvero l'articolo dal titolo "Penisola del tesoro, il castello apre le porte al Touring club", non posso trattenermi dall'esprimere pubblicamente certe mie perplessità e considerazioni.

Lo scorso anno, nel n.4 de Lo Strillone a pagina 3 Vincenzo Sardiello nel presentare il progetto ELZEVIRO concludeva così: "Lo Strillone nasce come un giornale che, oltre a fornire informazioni su ciò che accade in zona, vuole anche essere spunto di riflessione per la gente che s'imbatte nelle sue pagine. Per questa ragione pensare di creare una pagina come l'Elzeviro s'inserisce perfettamente in questo solco. A queste latitudini non è preso in considerazione il ruolo del giornalista culturale che, oltre a presentare un evento e/o una recensione, vada al di là della semplice descrizione dei fatti."

Orbene, aveva ragione Vincenzo Sardiello (che comunque, a proposito del termine "giornalista culturale", al pari di Giovanni Colonna, non risulta essere iscritto all'albo pugliese dell'Ordine dei Giornalisti) Lo Strillone mi ha offerto (come altre volte) uno spunto di riflessione, che passo ad illustrare.

Il Colonna, come ben sappiamo non può definirsi "libero e indipendente" quando si parla di problematiche legate al "nostro castello", in quanto tutte le "chianche" di Oria ben sanno che egli è il "segretario del castello" e quindi "uomo di fiducia e ...... al soldo" dei proprietari Romanin-Caliandro e, pertanto, a mio modesto parere, la sua predica proviene da un pulpito di parte e come tale va presa in considerazione.

Nel suo pezzo Giovanni Colonna conclude così: "Il castello, per il momento, rimane sotto sequestro e la città ne risente. Al di là del merito della vicenda giudiziaria, questa situazione pesa negativamente sulla sua immagine. Qualcuno, approfittandone, ipotizza che ad Oria possano esserci prospettive turistiche oltre il castello, ma viene spontaneo chiedersi: Oria può davvero prescindere dal castello?"

Prima ancora di continuare nelle mie considerazioni vorrei chiarire che non ho nulla di personale verso il signor Colonna, nè, tantomeno, nei confronti dei proprietari, non foss'altro per rispetto al nostro Protettore San Barsanofio che sappiamo essere amante dei forestieri.

Dice bene il Colonna quando scrive ".....questa situazione pesa negativamente sulla sua immagine..." ed io da oritano mi chiedo: "Chi è il responsabile dei presunti abusivi edilizi e scempi all'antico maniero? Certamente non gli oritani".
Ed ancora mi chiedo: "Se a conclusione delle indagini preliminari la Procura della Repubblica dovesse decidere di rinviare a giudizio tutti o parte degli indagati, qualcuno si costituirà parte civile? Lo farà il Comune di Oria e/o la Soprintendenza?" Dubito che ciò possa avvenire, se si considera che il sindaco Pomarico in data 17.6.2011 ha dichiarato pubblicamente certe cosette (vedere video qui pubblicato) a margine dell'ordinanza di sospensione lavori emessa dall'UTC per difformità rispetto al permesso edilizio: "..... un incidente di percorso dovuto prevalentemente alla complessità delle leggi e dei regolamenti che sono molto rigidi ... che si scontrano con gli interessi degli imprenditori e bloccano lo sviluppo della città. E' stato tutto chiarito e definito. Sono state già da tempo avviate le procedure per chiudere definitivamente e positivamente il problema secondo le leggi previste. Il problema non c'è e non esiste."

A mio parere, nel rispetto di leggi e regole, altri al posto del sindaco Pomarico avrebbero opportunamente e diplomaticamente usato più prudenza nel valutare la proposta della Borgo Ducale srl, datata novembre 2011, quando il castello era già sotto sequestro, finalizzata a convincere l'amministrazione comunale a proporre al Touring Club Italiano la candidatura di Oria per l'ottenimento della "bandiera arancione". Ciò per due motivi: 1)- il nostro Comune non possiede uno dei due requisiti obbligatori; 2)- la proposta ed il contatto con il responsabile di zona del TCI proveniva da "soggetti indagati per presunti scempi al nostro castello" e quindi fortemente interessati a fare pressioni sull'opinione pubblica .... e sulla magistratura, circa "il virtuoso lavoro svolto dalla direzione del castello nei mesi scorsi, indispensabile per il turismo e l'economia locale" Eppur vero che ci troviamo ancora in presenza di indagini preliminari e che il tutto potrebbe anche essere archiviato e quindi non sortire alcun rinvio a giudizio, ma è altrettanto vero che questa è una fase delicatissima delle indagini, durante la quale può accadere di tutto. Non dimentichiamo, fra l'altro, che all'inizio di quest'anno le indagini sono state prorogate di ulteriori sei mesi per motivi a noi sconosciuti.

Tornando alle dichiarazioni del Colonna, sono del parere che nessun oritano sta "approfittando" o speculando del sequestro del castello, la stessa cosa invece non potrà dirsi della Borgo Ducale srl e della competente Soprintendenza qualora dovesse essere confermata la tesi dello scempio in danno del "nostro castello".
Già proprio così! A mio parere significherebbe che hanno approfittato della bontà o ingenuità degli oritani, i quali pur avendo sentito "puzza di bruciato" durante i lavori di restauro, non hanno avuto quel coraggio di fare un'azione di forza e pretendere di vederci chiaro in ciò che stava accadendo. Ormai sono in molti a sapere che il prof. Malva, attuale assessore ai Beni Culturali, che aveva libero accesso all'interno del castello, fu "energicamente" invitato dai proprietari a desistere da tale abitudine, nel mentre in cui si accorsero che il predetto era diventato "curioso ed indiscreto" per i loro gusti. Nei giorni scorsi ho anche appreso che ai responsabili della locale sezione di Legambiente, che volevano controllare i lavori, fu negato l'accesso. Molti altri (cittadini ed associazioni) hanno invece fatto come le famose tre scimmie "non vedo, non sento, non parlo".

Sono del parere che Oria ha prospettive turistiche oltre il castello e lo comprova il fatto che la maggior parte delle strutture ricettive e di ristorazione esistenti in Oria sono nate prima della fine del 2010, ovvero prima della riapertura del castello.
Non a caso lo stesso Strillone nel settembre scorso scriveva sulla prima pagina: "ORIA - LE MUMMIE PREFERITE AL CASTELLO: +20%"

Nessuno pensa che Oria può davvero prescindere dal castello inteso come storia, come immobile, come imponente struttura visibile da lontano, in quanto nessuno potrà mai portare via altrove il "nostro gioiello di pietra". A mio modesto parere, una cosa è certa: Oria può e deve fare a meno di un modus operandi di imprenditori che hanno trasformato:
- un'antica piazza d'armi in un piazzale per ospitare banchetti nuziali per 1000 invitati;
- tre saloni che un tempo erano tipici "ambienti di antico maniero" in sale per ricevimenti nuziali per complessivi 460 invitati.
Nè i proprietari del castello possono continuare a pensare che ci fanno un favore ogni qualvolta aprono il castello al pubblico, in quanto dal 1933 (data in cui il podestà Greco faceva un ricco regalo ai precedenti proprietari) ad oggi, le cose sono cambiate. Il Dlgs n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137), così recita:
Art. 104. Fruizione di beni culturali di proprietà privata.
1. Possono essere assoggettati a visita da parte del pubblico per scopi culturali:
a) i beni culturali immobili indicati all’articolo 10, comma 3, lettere a) e d), che rivestono interesse eccezionale;
b) le collezioni dichiarate ai sensi dell’articolo 13.

2. L’interesse eccezionale degli immobili indicati al comma 1, lettera a), è dichiarato con atto del Ministero, sentito il proprietario.

3. Le modalità di visita sono concordate tra il proprietario e il soprintendente, che ne dà comunicazione al comune e alla città metropolitana nel cui territorio si trovano i beni. (comma così modificato dall'articolo 2 del d.lgs. n. 62 del 2008).

Appena il castello verrà dissequestrato un gruppo di oritani ha in programma di organizzare una petizione popolare al fine di chiedere al Ministero dei Beni Culturali il rispetto di tale normativa. A me e ad altri oritani, non è per niente piaciuta la scena che si è consumata alle ore 13,00 odierne, nel piazzale del municipio, allorquando dirigenti del TCI hanno ringraziato in modo esageratamente ossequioso la direttrice del castello per aver aperto le porte del medesimo. Le è stata finanche regalata una preziosa targa ricordo. Forse sarebbe stato opportuno ringraziare anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi per aver concesso l'autorizzazione.

Una persona con mentalità diversa di quella del sindaco Pomarico dovrebbe avere il coraggio di realizzare del materiale pubblicitario per incentivare il turismo, e dedicare una speciale sezione per il castello, spiegando attraverso delle foto, di ieri e di oggi, il risultato dei vari "interventi dell'uomo" e che, ormai, ciò che è rimasto di bello del castello è l'aspetto esteriore, ragion per cui Oria va visitata e vissuta per qualche giorno, per godere della visione di tanti altri Beni Culturali (che vanno opportunamente valorizzati e riqualificati), e nel contempo ammirare la maestosa bellezza del "nostro gioiello di pietra" dall'esterno, da diverse angolazioni che offre la città.
Si dovrebbe avere il coraggio di dire ai turisti che è sprecato spendere 7 euro per visitare dei saloni attrezzati per matrimoni e che proprio per tale aspetto di pubblicità commerciale l'accesso doveva essere gratuito.

Siccome il discorso qui si sta facendo lunghetto vi rimando ad un successivo articolo per raccontarvi qualcosa dell'odierna giornata, in occasione della venuta di alcune centinaia di forestieri.


Alcune foto di ambienti interni del castello di Oria, antecedenti l'ultimo "rimaneggiamento e restauro" (o scempio ... secondo un indagine in corso?) a cura degli attuali proprietari.
Nelle seguenti immagini sono invece raffigurati gli stessi ambienti così come si presentano oggi e sono pubblicizzati sul sito www.tripadvisor.it, il portale di viaggi più grande del mondo.

Foto di Oria
Questa foto del castello di Oria è tratta da TripAdvisor.

Foto di Oria
Questa foto del castello di Oria è tratta da TripAdvisor.
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