martedì 12 marzo 2013

ORIA - PRO LOCO: RINNOVO CARICHE SOCIALI, CON LE SOLITE STRAMBE MODALITA' DI VOTO.


Sono socio di detto sodalizio a partire dal 2004, ma sono indeciso se quest'anno metterò piede domenica 7 aprile nei locali della Pro Loco, ove si voterà per il rinnovo delle cariche sociali, in quanto nulla è cambiato nel modus operandi della dirigenza, che da un pò di anni detiene quel potere (con l'avallo delle amministrazioni comunali che si sono susseguite).


A cosa mi riferisco?  Prima fra tutte alle modalità del voto che (come ho già segnalato quattro anni addietro e come ebbe a segnalare il Preside Cosimo Mazza già nel 2005) ritengo illegittime perchè si consente di votare a persone che non hanno pagato la quota sociale per l'anno in corso, e, addirittura, si consente di votare a coloro i quali non hanno pagato la quota sociale per l'anno precedente, ma che regolarizzano all'atto del voto, nonostante lo  Statuto tipo delle Associazioni Pro Loco della Puglia di cui alla L.R. 1990, n.27 (Deliberazione di Giunta Regionale Puglia n°4504 del 24.7.1990) prevede che la quota sociale deve essere versata improrogabilmente entro il 31 dicembre.
Vi state chiedendo perchè Statuto TIPO? Perchè la Pro Loco di Oria a tutt'oggi non ha un proprio statuto.
All'inizio del 2007, l'allora  Presidente  Emilio Pinto decise di dare il via, una volta per tutte, alla stesura dello Statuto. All'uopo fu costituita una speciale commissione così formata: Dr. Emilio Pinto, Prof. Ennio Suma, Avv. Cosimo Iacovazzi, Prof. Cosimo Mazza, Ins. Dino Attanasio Danese, sig.ra Emma Stasi (Segretaria). Detta Commissione terminò i lavori all'inizio dell'estate 2007. Il Presidente  disse che avrebbe fatto stampare il numero di copie occorrenti per poi firmarle e sottoporre la bozza all'attenzione dell'assemblea generale dei soci. Ciò non è mai avvenuto e la classifico una    grave mancanza di rispetto sia verso i componenti della stessa commissione sia verso i soci che in occasione dell'assemblea del febbraio 2007 avevano udito con le loro orecchie che il Presidente Pinto si impegnava in tale obiettivo improcrastinabile.

Inoltre, ancora una volta si consentirà il voto per delega ed ancora una volta si assisterà all'accaparramento di un numero consistente di deleghe in bianco da parte dei "soliti noti".

Leggetevi i seguenti articoli in questo blog:
1 - 2 - 3 - 4 - 5
Leggetevi anche, con la dovuta attenzione,  la lettera datata 21.03.2005  del Preside Cosimo Mazza:

Oria, 21 marzo 2005
Ai sigg. Elementi del Consiglio d’Amministrazione - Pro Loco
Dott. Emilio PINTO
Avv. Giovanni POMARICO
Dr. Francesco GUICCIARDINI
Geom. Mario ZECCA
Prof. Giuseppe MALVA
Dott. Michele D'ADDARIO

Ai Sigg.Componenti del Collegio dei Probiviri - Pro Loco
Sig. Antonio CARONE
Dott. Vincenzo SPARVIERO
Sig. Angelo ANNE'
Ai Sigg.Componenti del Collegio dei Revisori - Pro Loco
Prof. Ennio SUMA
Dott. Alessio EPICOCO
Sig. Franco ARPA
e p. c.:
Al Signor SINDACO
All'Assessore Comunale al Turismo
Al Signor Presidente Onorario - Pro Loco
Dott. Donato PALAZZO

Ai Signori Soci Onorari della Pro Loco residenti in Oria
Prof. Alvaro ANCORA
Dott. Domenico D'ADDARIO
Avv. Cosimo IACOVAZZI
Prof. Ennio SUMA

Ai Capitani dei Rioni
Sig. Giuseppe SPINA -Rione Castello
Sig.Giovanni LOMARTIRE -Rione Giudea
Sig.Antonio MADAGHIELE -Rione Lama
Sig.Fiorenzo COZZETTO -Rione San Basilio
O R I A
Il Presidente della Pro Loco, in data 14 maggio 2004, inviò a me e al prof. Ennio Suma la nota che di seguito integralmente si riporta: «II sottoscritto Avv. Giovanni Pomarico, nella sua espressa qualità di presidente Pro-Tempore dell'intestata Associazione, d'intesa con il consiglio di ammini-strazione, delega i Prof.ri Cosimo Mazza ed Ennio Suma, quest'ultimo coordinatore del Torneo dei Rioni, ad esaminare lo Statuto Comunale nella parte riguardante la Pro-Loco ed i Rioni, lo Statuto Regionale delle Pro-Loco, il Regolamento U.N.P.L.I., già adottato dall'Associazione, al fine di redigere una bozza di Regolamento che disciplina la vita dei Rioni della Città. Inoltre affida ai Prof.ri sopra menzionati l'incarico di predisporre tutto ciò che necessita per il rinnovo delle cariche sociali e di costituire un Comitato di lavoro per l'organizzazione della XXXVIII^ edizione del Torneo dei Rioni.
Oria, 14/05/2004 Avv. Giovanni Pomarico»
Io e il prof. Suma ci prodigammo perché i compiti affìdatici fossero espletati in tempi brevi e in piena collaborazione con i Rioni: venne predisposta la bozza di Regolamento richiestaci; furono formulate proposte di modifica dell'art.9 dello Statuto sulla composizione del Consiglio di Amministrazione e dell'art. 3, comma 2, del Regolamento regionale relativo alle deleghe; venne proposto, a titolo sperimentale, un Comitato di gestione del Torneo e furono avviate con pubblico manifesto a firma del Presidente le operazioni di tesseramento in vista del rinnovo (sostanziale e non formale) delle cariche sociali.
Il Comitato di gestione del Torneo era formato dal Consiglio della Pro Loco, da due rappresentanti per ogni Rione e da due rappresentanti dell'Amministrazione comunale. Dopo il Torneo l'esperienza sarebbe stata valutata e disciplinata per dare vita all' organismo, di cui parla lo Statuto del Comune (art. 67), ponendo termine ad un'artificiosa e lunga polemica su "Ente Torneo" o "Fondazione per il Torneo".
Con la collaborazione del prof. Suma e dei Capitani dei Rioni ho controllato personalmente l'autenticità delle richieste di iscrizione alla Pro Loco dal 1° al 15 luglio (circa 60). Dopo questa data mi sono allontanato da Oria e le operazioni relative alle iscrizioni sono continuate sino al 31 luglio sotto il controllo del prof. Suma e dei Capitani dei Rioni. Immagino che si siano svolte regolarmente, nel senso che gli interessati, nei termini stabiliti, si siano effettivamente recati presso il Sedile di Piazza Manfredi (luogo prescelto) ed abbiano compilato e sottoscritto personalmente il modulo d'iscrizione.
Al mio rientro in Oria mi aspettavo di essere informato su ciò che era accaduto durante la mia assenza in merito al tesseramento, al Regolamento dei Rioni, alle proposte di modifica dello Statuto e del Regolamento della Pro Loco, e sull'esperienza fatta dal Comitato di gestione del Torneo. Tale informazione non c'è mai stata, e se in agosto e in settembre gli impegni connessi col Torneo, per il loro carattere di priorità, potevano costituire per il Presidente un legittimo ostacolo a dedicare un po' del suo prezioso tempo ad un incontro informativo col sottoscritto e col prof. Suma, non riesco a capire perché ciò non sia accaduto dopo.
Sulla base degli impegni assunti ritenevo che in autunno ci sarebbe stata una riunione dell'Assemblea della Pro Loco, nella quale i soci avrebbero potuto avviare un discorso serio, franco e leale, sul futuro dell'Associazione, sui suoi contenuti programmatici e sul rinnovo degli organi sociali. La mia aspettativa si rivelava essere solo un'illusione: l'illusione di chi aveva creduto nella linearità e nella lealtà dei comportamenti altrui, di chi - evidentemente senza essere creduto - aveva più volte dichiarato la sua disinteressata disponibilità a dare un modesto contributo al rilancio dell'Associazione, che negli ultimi anni ha visto scemare notevolmente il suo livello di credibilità e di autorevolezza.
La prima riunione dell'assemblea della Pro Loco si è avuta in novembre con un ordine del giorno dei lavori, in cui non comparivano indicazioni innovative. Alcuni giorni prima della riunione chiesi, tramite il prof. Suma, di poter incontrare il Presidente, per discutere e concordare l'impostazione da dare alla riunione, perché si potessero affrontare gli argomenti connessi con le proposte conseguenti all’incarico ricevuto dallo stesso Presidente, anche se non erano espressamente previsti nell'ordine del giorno. L'incontro fu fissato per la sera del giorno precedente l'Assemblea, ma il Presidente non venne e, rintracciato per telefono dal prof. Suma, fece sapere di essere impegnato a Lecce per motivi professionali. Non partecipai all'Assemblea.
L'Assemblea si tenne, furono approvati gli argomenti posti all'ordine del giorno e si disse che ci sarebbe stata altra riunione, in cui sarebbe stato approvato il conto consuntivo relativo all'esercizio finanziario 2004 e sarebbero stati fissati tempi e modalità per lo svolgimento delle elezioni per il rinnovo delle cariche sociali.
Nel mese di febbraio c'è stata la seconda Assemblea, ma senza alcun riferimento agli argomenti che avrebbero potuto avviare, in concreto, il rinnovamento e il rilancio dell'Associazione. Ad assemblea sciolta - stando a quanto mi è stato riferito da più parti - in risposta a precisa domanda di uno dei Capitani dei Rioni, si disse che le proposte di modifica dello Statuto e del Regolamento non potevano essere prese in considerazione per "motivi giuridici" e "di democrazia". Da quanto mi è stato detto successivamente ho capito che il riferimento era unicamente rivolto alla composizione del Consiglio di Amministrazione e i "motivi giuridici''' erano riconducibili al fatto che non si potevano ammettere i Rioni nel Consiglio di amministrazione perché ancora non riconosciuti dal Comune, mentre i "motivi di democrazia" consistevano nella preoccupazione che l'inserimento nel Consiglio di Amministrazione dei quattro Capitani avrebbe comportato il rischio di un ribaltamento dei rapporti interni (la minoranza degli eletti dall'Assemblea, unita ai Capitani dei Rioni, sarebbe potuta diventare la maggioranza del Consiglio). Per quanto concerne i motivi giuridici, si trascurava un piccolo particolare: il Comune ha già riconosciuto i Rioni nel suo Statuto approvato quasi quindici anni or sono. Per quanto riguarda i motivi di democrazia, questi potevano essere superati modificando i termini della proposta. La verità era una sola: non si volevano i Rioni nel Consiglio di Amministrazione e si voleva evitare di discutere delle deleghe (nello stesso periodo, da qualche parte si mettevano in circolazione anche voci relative all'opportunità di rinviare di un anno le elezioni). In questo clima si è giunti alla tempesta elettorale!
Questa lunga premessa è stata fatta solo per puntualizzare i precedenti e per dare un'idea dello sforzo di buona volontà, che si compie nel formulare la proposta conclusiva di questo scritto.
Si è giunti alle elezioni con la formazione di gruppi concorrenti (sarebbe meglio dire "contrastanti"), che si sono formati in maniera tortuosa, mediante intrecci di varia natura, pressioni e menzogne di ogni tipo, dimostrando uno squallore da basso impero, mentre si sarebbe dovuto operare d'intesa e realizzare un organigramma in cui ognuno, secondo le proprie competenze, avrebbe potuto trovare spazi operativi adeguati, per un impegno comune, che coinvolgesse il maggior numero di "volontari" nell'interesse esclusivo di questa nostra povera Città. C'erano tutte le premesse per farlo!
Non vanno sottaciuti i ripetuti tentativi d'intervento da parte di qualche assessore comunale, uno in particolare, che con toni non sempre ortodossi chiedeva che fosse assicurato l'ingresso nel Consiglio della Pro Loco di due "rappresentanti dell'Amministrazione" (si è detto, poi, che questo assessore agiva a titolo personale, ma intanto agiva!).
Conviene lasciare da parte tutto ciò che può rasentare il pettegolezzo e soffermarsi esclusivamente sui fatti. Sulle elezioni ci sono da fare, a mio giudizio, non poche osservazioni:
1. i soci iscritti con diritto di voto, secondo un elenco diffuso, sono stati 280 (gli iscritti alla Pro Loco nel mese di luglio erano 108);
2. la partecipazione al voto è stata massiccia (può essere definita "bulgara" — 270 soci hanno espresso il voto, direttamente o per delega);
3. circa un terzo dei voti sono stati espressi per delega (91 su 270);
4. l'abuso della delega ha annullato la segretezza del voto;
5. alcuni candidati appartenenti ad uno stesso gruppo hanno fatto incetta di deleghe in bianco, che ostentatamente, il giorno delle votazioni, hanno intestato a persone di propria fiducia nelle immediate vicinanze del Seggio elettorale, dando indicazioni precise per chi votare;
6. la distribuzione delle deleghe tra i due gruppi più organizzati è stata di oltre 80 ad un gruppo e meno di dieci all'altro;
7. del Seggio elettorale ha fatto parte, quale componente, anche un estraneo all'Associazione;
8. in sfregio all'art. 2 del Regolamento e all'art. 4 dello Statuto, hanno esercitato il diritto di voto i soci iscritti nell'anno precedente (2004), nessuno dei quali aveva versato la quota del 2005, ossia dell'anno in cui si sono svolte le elezioni;
9. hanno votato direttamente o per delega soci onorari, non previsti dallo Statuto, uno dei quali (parlo di me) certamente non in regola col versamento della quota;
10.alcuni soci hanno ricevuto l'avviso per le votazioni con allegato un foglietto, sul quale erano scritti i nomi dei candidati da votare, ancor prima che fossero presentate le candidature;
11. un socio non in regola col versamento della quota 2004 è stato candidato e ha votato (non si sa se si è messo in regola dopo il voto).
A questo punto viene spontanea una considerazione elementare: siamo arrivati ad un punto di degrado veramente triste, se si tiene presente che, nelle elezioni del primo Consiglio di Amministrazione della Pro Loco che si svolsero nel salone del vecchio Municipio, dinanzi al notaio dott. Francesco Marsella, furono registrate due schede bianche solo perché erano stati suggeriti tre nominativi tra i sei da votare. Roba di altri tempi!
Nella situazione attuale, di fronte a tanta scorrettezza, cosa fare? Rivolgersi al magistrato ordinario e chiedere l'annullamento delle elezioni con l'accertamento delle responsabilità? Non mi pare sia questa la strada da seguire, perché si aprirebbe un baratro all'interno dell'Associazione, che metterebbe in pericolo la sopravvivenza della stessa. No, non mi sembra che, per la irresponsabilità di alcuni, si debba correre il rischio di vanificare i sacrifici che, in quasi cinquant’anni di vita della Pro Loco, sono stati compiuti da diverse generazioni, nel tentativo di valorizzare le offerte turistiche locali con la speranza di contribuire a realizzare in Orla alcune prospettive di vita migliore.
Occorre solo prendere coscienza della gravita della situazione e assumere, tutti quanti, un unico impegno: operare insieme per dare alla Pro Loco norme chiare, che pongano argini immediati e sicuri alla triste situazione attuale. Non è assolutamente il caso di cercare le piccole soddisfazioni di rivincita, occorre guardare al problema generale, accantonare qualsiasi risentimento e collaborare seriamente nell'interesse comune, indipendentemente dalle posizioni che si occupano, anche perché le irregolarità sono state tali e tante che nessuno dovrebbe sentirsi orgoglioso di essere Presidente o Vicepresidente, o Consigliere o Revisore o Proboviro. Siamo ormai nel fango, dal quale abbiamo il dovere di sollevarci, per il rispetto che dobbiamo a noi stessi e a coloro che ci hanno preceduti, ricordando i sacrifici compiuti e i costi delle innumerevoli iniziative attuate (si pensi anche a chi proprio nella sede della Pro Loco rischiò di morire). Bisogna uscire dall'individualismo egoistico e dall'equivoco accanimento col quale si mostra di perseguire obiettivi non sempre chiari. Chi vuole dare un contributo alla crescita di questa nostra Comunità, può farlo indipendentemente dalle posizioni che occupa. Nella Pro Loco c'è posto per tutti! Si abbandonino i meschini atteggiamenti di chi ritiene di elevare a regola di vita la strumentalizzazione di ogni circostanza sperando di risolvere problemi che nulla hanno a che fare con la Pro Loco e con l'interesse generale. Ai tanti giovani, iscritti alla Pro Loco e non, è stato offerto un esempio negativo in questa circostanza elettorale. La partecipazione al voto dovrebbe rappresentare l'occasione per esercitare uno dei principali diritti di libertà e non per verificare come finanche nelle piccole cose vi siano intrallazzo, prepotenza ed egoismo. Chi aderisce alla Pro Loco ricordi sempre di essere un volontario che, senza contropartita alcuna e con molta umiltà, mette a disposizione degli altri le capacità e le competenze possedute, animato unicamente dal nobile desiderio di dare il suo contributo alla vita della Comunità di cui fa parte. La Pro Loco con le sue iniziative riesce a coinvolgere tanti giovani. A questi giovani, che nel tempo presente rifuggono da altri organismi associativi, bisogna offrire modelli positivi di comportamento e di partecipazione, se veramente si vuole un futuro diverso e migliore per questa nostra Città.
Per tutte le considerazioni sopra esposte mi permetto di rivolgermi ai nuovi eletti alle cariche sociali e di fare loro due semplici raccomandazioni:
1. accantonate ogni motivo di risentimento e operate in un clima di armonia e di collegialità, d'intesa con i Rioni, ricordando che questi rappresentano la ramificazione della Pro Loco nella Comunità oritana e che con le loro iniziative sono in grado di incidere molto sul tessuto sociale, in quanto riescono a coinvolgere strati sempre più ampi di popolazione e soprattutto di giovani;
2. fate in modo che quanto è accaduto in questa ultima circostanza elettorale sia motivo d'impegno perché la Pro Loco di Oria abbia finalmente un proprio Statuto ed un proprio Regolamento, che non prescindano dai modelli regionali (in particolare per quanto attiene alle finalità), ma che esprimano le caratteristiche specifiche della nostra Associazione, che ha una sua lunga e nobile storia, ed opera in un contesto molto diverso da quello di altri Comuni.
I ritocchi relativi alla composizione del Consiglio di amministrazione e alle deleghe sono assolutamente insignificanti, rispetto al lavoro che c'è da fare: è necessario ed urgente elaborare norme precise che disciplinino in modo chiaro la nostra realtà associativa, per eliminare la gran parte degli inconvenienti registrati finora (compresi quelli relativi ai rapporti con l’UNPLI) ed assicurare alla Pro Loco quel prestigio che nel passato ci ha fatti sentire giustamente orgogliosi di farne parte. Ai nuovi eletti va riconosciuto il gravoso compito di operare perché tale obiettivo sia conseguito, senza arrestare lo svolgimento delle tradizionali attività e impegnando le ampie risorse umane di cui la Pro Loco di Oria dispone.
Chiedo scusa per il lungo disturbo, mi auguro solo di non aver parlato invano e che si riesca a trovare la via giusta per arrestare questo precipitoso declino.

Cordiali saluti.
Cosimo Mazza
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