(Gazzetta del Mezzogiorno dell'11.7.2012 - Eliseo Zanzarelli)
Manca il numero legale e salta la seduta del Consiglio.
QUALCHE MALUMORE MA OCCORRE VOTARE IL BILANCIO ENTRO FINE MESE
Ma alcuni esponenti dell'assise erano in zona ed hanno preferito restare fuori.
• ORIA. Opposizione e parte della maggioranza fanno comunella e il consiglio salta nonostante alcuni dei consiglieri che l’avrebbero assicurato fossero poco fuori dall'aula. Questo quanto accaduto ieri mattina a palazzo di città, dove avrebbe dovuto celebrarsi una seduta in qualche modo propedeutica a quella che, entro fine mese, dovrà necessariamente condurre all'approvazione del bilancio di previsione 2012. Mancanza del numero legale, la motivazione formale e ufficiale; sette scranni occupati, sei di centrosinistra ed uno soltanto di centrodestra e la necessità di un rinvio. Scarso apprezzamento nei confronti del responsabile dell'ufficio di presidenza, che aveva preso posto accanto al presidente, la motivazione ufficiosa, ma non per questo peregrina, capace di accomunare gente che in campagna elettorale non si era risparmiata critiche reciproche, anche feroci. La figura di Leonzio Patisso, dipendente comunale già plenipotenziario del sindaco Sergio Ardito per un decennio e oggi braccio destro del presidente del consiglio comunale Antonio Metrangolo, metterebbe d'accordo -in negativo - tutta la minoranza e una consistente fetta dei consiglieri a sostegno dell'attuale primo cittadino, Cosimo Pomarico. Quest'ultimo c'era ieri. C'erano anche il presidente dell'assemblea, Antonio Metrangolo, i due consiglieri del Pd Domenico D’Ippolito ed Emilio Pinto, Mauro Marinò (Noi centro), Giancarlo Marinò (Sel) e, per l'opposizione, il solo Antonio Farina (Impegno sociale).Tutti gli altri o quasi, fuori dalla sala, dopo avervi fatto capolino, giusto il tempo che Patisso prendesse posto accanto a Metrangolo, agli occhi degli osservatori esterni e di chi conosce le cose della politica oritana.
Eppure diversi tra gli eletti che non hanno risposto "presente" all’appello non è che fossero a casa o impegnati nelle rispettive attività lavorative. Mollo più semplicemente, a un certo punto, hanno preferito uscire dall'aula e risultare assenti, piuttosto che votare - favorevoli o contrari - i punti inseriti nell’ordine del giorno: deposito verbali sedute precedenti; progetto definitivo lavori di potenziamento della provinciale 54 Francavilla Fontana - Manduria; approvazione definitiva variante semplificata al Piano di fabbricazione; progetto preliminare definitivo di rettifica e sistemazione piano-altimetrica della strada di collegamento Sant'Andrea; regolamento comunale per l'applicazione della tassa rifiuti solidi urbani (Tarsu); regolamento comunale per l'applicazione della tassa sull occupazione di spazi e aree pubbliche Tosap.
Gli ultimi due argomenti, in particolare, erano propedeutici all'approvazione del bilancio previsionale 2012, che le assise saranno chiamate ad approvare a meno di imprevisti e crisi - entro fine mese. Il clima però, all'interno della maggioranza, è piuttosto teso.
Lo confermano fonti vicine al centrosinistra guidato da Pomarico, ma anche i toni animosi che, appena dopo il rinvio disposto dal presidente Metrangolo, provenivano dalla stanza del sindaco. La prossima seduta del consiglio è fissata per venerdì 13 luglio. Chissà se anche allora la maggioranza in consiglio sarà un'altra rispetto a quella dalle urne appena un anno fa.
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(Gazzetta del Mezzogiorno del 13.7.2012 - Eliseo Zanzarelli)
La maggioranza «traballa»
Ad alcuni esponenti proprio non vanno giù gli incarichi affidati a un funzionario
• ORIA. Può il passato condizionare le scelte politiche o la stesso tenuta di un'amministrazine? A quanto pare si. La maggioranza litiga sugli incarichi assegnati a un dipendente comunale - già esponente politico di rilievo in passato - si spacca e non può approvare il bilancio di previsione. Se non è un periodo di crisi politica, è qualcosa che a un periodo di crisi politica si avvicina molto, quello che in questi giorni si trova ad affrontare il sindaco Cosimo Pomarico, che non può contare - almeno temporaneamente - sul sostegno di tutti e dieci i suoi consiglieri comunali. Dopo il rinvio del consiglio fissato per martedì scorso, il presidente delle assise, Antonio Metrangolo, ha rinviato a data da destinarsi anche l'assemblea prevista per oggi, con un punto all'ordine del giorno piuttosto importante: l'approvazione del bilancio di previsione 2012. Il più importante atto tra quelli di competenza del parlamentino comunale. Il motivo, non ufficializzato - ma confermato ufficiosamente da più parti - è il ruolo oggi ricoperto da Leonzio Patisso, storico dipendente comunale e già plenipotenziario dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Sergio Ardito che per un decennio fino al 2001 - aveva fatto il bello e cattivo tempo a palazzo di città. Patisso è oggi responsabile dell'ufficio di presidenza del consiglio comunale. In pratica il braccio destro di Metrangolo, accanto al quale può tranquillamente sedere in consiglio comunale. È quanto accaduto martedì mattina, quando per reazione meta maggioranza e quasi tutta l'opposizione, anziché prender parte ai lavori, hanno proferito disertare l'aula consiliare. A quel punto, mancando il numero legale, Metrangolo non ha potuto che rinviare la seduta, cosa che -a quanto pare- è stato costretto a fare anche ieri. A cinque consiglieri, sui dieci che appoggiano Pomarico, quell'incarico a Patisso proprio non va a genio. Una presa di posizione ferma e convinta, quella di Fullone e Biasi (Udc), Sorrento e Pasulo (Noi Centro) e Carone (Oria è). che potrebbero ddirittura aprire una crisi amministrativa vera e propria. I loro voti sono più che determinanti per la tenuta dalla maggioranza e recuperarli è quanto mai necessario per il sindaco. Le richiestie - a quanto trapela- sono In teoria semplici: ridimensionare Patisso. Il quintetto di dissidenti avrebbe in questo senso già ottenuto nei giorni scorsi rassicurazioni direttamente dal primo cittadino, ma nel frattempo nulla é cambiato. Di qui, prima il rinvio di martedì - seguito da una riunione di maggioranza a porte chiuse e dai toni accesi nella stanza del sindaco - poi quello di oggi. Gli incontri tra le forze di governo cittadino continuano a ritmi serrati ma spesso terminano così come sono cominciati con un nulla di fatto.
La norma continua a essere quella del "muro contro muro", nessun compromesso.
L'impressione è che qualcuna delle parti dovrà cedere perche ¡'esperienza della banda Pomarico - un mix di esponenti di centrosinistra e centrodestra, che in periodi diversi del passato già hanno amministrato la città - possa continuare.
L'opposizione di centrodestra, intanto, scocca qualche frecciata - parlando di un'amministrazione più attenta a litigare che ai problemi dei cittadini - ma ostanzialmente resta sulla riva del ftume: chissà che prima o poi non passi il cadavere del nemico e si possa tornare al voto.
Manca il numero legale e salta la seduta del Consiglio.
QUALCHE MALUMORE MA OCCORRE VOTARE IL BILANCIO ENTRO FINE MESE
Ma alcuni esponenti dell'assise erano in zona ed hanno preferito restare fuori.
• ORIA. Opposizione e parte della maggioranza fanno comunella e il consiglio salta nonostante alcuni dei consiglieri che l’avrebbero assicurato fossero poco fuori dall'aula. Questo quanto accaduto ieri mattina a palazzo di città, dove avrebbe dovuto celebrarsi una seduta in qualche modo propedeutica a quella che, entro fine mese, dovrà necessariamente condurre all'approvazione del bilancio di previsione 2012. Mancanza del numero legale, la motivazione formale e ufficiale; sette scranni occupati, sei di centrosinistra ed uno soltanto di centrodestra e la necessità di un rinvio. Scarso apprezzamento nei confronti del responsabile dell'ufficio di presidenza, che aveva preso posto accanto al presidente, la motivazione ufficiosa, ma non per questo peregrina, capace di accomunare gente che in campagna elettorale non si era risparmiata critiche reciproche, anche feroci. La figura di Leonzio Patisso, dipendente comunale già plenipotenziario del sindaco Sergio Ardito per un decennio e oggi braccio destro del presidente del consiglio comunale Antonio Metrangolo, metterebbe d'accordo -in negativo - tutta la minoranza e una consistente fetta dei consiglieri a sostegno dell'attuale primo cittadino, Cosimo Pomarico. Quest'ultimo c'era ieri. C'erano anche il presidente dell'assemblea, Antonio Metrangolo, i due consiglieri del Pd Domenico D’Ippolito ed Emilio Pinto, Mauro Marinò (Noi centro), Giancarlo Marinò (Sel) e, per l'opposizione, il solo Antonio Farina (Impegno sociale).Tutti gli altri o quasi, fuori dalla sala, dopo avervi fatto capolino, giusto il tempo che Patisso prendesse posto accanto a Metrangolo, agli occhi degli osservatori esterni e di chi conosce le cose della politica oritana.
Eppure diversi tra gli eletti che non hanno risposto "presente" all’appello non è che fossero a casa o impegnati nelle rispettive attività lavorative. Mollo più semplicemente, a un certo punto, hanno preferito uscire dall'aula e risultare assenti, piuttosto che votare - favorevoli o contrari - i punti inseriti nell’ordine del giorno: deposito verbali sedute precedenti; progetto definitivo lavori di potenziamento della provinciale 54 Francavilla Fontana - Manduria; approvazione definitiva variante semplificata al Piano di fabbricazione; progetto preliminare definitivo di rettifica e sistemazione piano-altimetrica della strada di collegamento Sant'Andrea; regolamento comunale per l'applicazione della tassa rifiuti solidi urbani (Tarsu); regolamento comunale per l'applicazione della tassa sull occupazione di spazi e aree pubbliche Tosap.
Gli ultimi due argomenti, in particolare, erano propedeutici all'approvazione del bilancio previsionale 2012, che le assise saranno chiamate ad approvare a meno di imprevisti e crisi - entro fine mese. Il clima però, all'interno della maggioranza, è piuttosto teso.
Lo confermano fonti vicine al centrosinistra guidato da Pomarico, ma anche i toni animosi che, appena dopo il rinvio disposto dal presidente Metrangolo, provenivano dalla stanza del sindaco. La prossima seduta del consiglio è fissata per venerdì 13 luglio. Chissà se anche allora la maggioranza in consiglio sarà un'altra rispetto a quella dalle urne appena un anno fa.
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(Gazzetta del Mezzogiorno del 13.7.2012 - Eliseo Zanzarelli)
La maggioranza «traballa»
Ad alcuni esponenti proprio non vanno giù gli incarichi affidati a un funzionario
• ORIA. Può il passato condizionare le scelte politiche o la stesso tenuta di un'amministrazine? A quanto pare si. La maggioranza litiga sugli incarichi assegnati a un dipendente comunale - già esponente politico di rilievo in passato - si spacca e non può approvare il bilancio di previsione. Se non è un periodo di crisi politica, è qualcosa che a un periodo di crisi politica si avvicina molto, quello che in questi giorni si trova ad affrontare il sindaco Cosimo Pomarico, che non può contare - almeno temporaneamente - sul sostegno di tutti e dieci i suoi consiglieri comunali. Dopo il rinvio del consiglio fissato per martedì scorso, il presidente delle assise, Antonio Metrangolo, ha rinviato a data da destinarsi anche l'assemblea prevista per oggi, con un punto all'ordine del giorno piuttosto importante: l'approvazione del bilancio di previsione 2012. Il più importante atto tra quelli di competenza del parlamentino comunale. Il motivo, non ufficializzato - ma confermato ufficiosamente da più parti - è il ruolo oggi ricoperto da Leonzio Patisso, storico dipendente comunale e già plenipotenziario dell’amministrazione di centrosinistra guidata da Sergio Ardito che per un decennio fino al 2001 - aveva fatto il bello e cattivo tempo a palazzo di città. Patisso è oggi responsabile dell'ufficio di presidenza del consiglio comunale. In pratica il braccio destro di Metrangolo, accanto al quale può tranquillamente sedere in consiglio comunale. È quanto accaduto martedì mattina, quando per reazione meta maggioranza e quasi tutta l'opposizione, anziché prender parte ai lavori, hanno proferito disertare l'aula consiliare. A quel punto, mancando il numero legale, Metrangolo non ha potuto che rinviare la seduta, cosa che -a quanto pare- è stato costretto a fare anche ieri. A cinque consiglieri, sui dieci che appoggiano Pomarico, quell'incarico a Patisso proprio non va a genio. Una presa di posizione ferma e convinta, quella di Fullone e Biasi (Udc), Sorrento e Pasulo (Noi Centro) e Carone (Oria è). che potrebbero ddirittura aprire una crisi amministrativa vera e propria. I loro voti sono più che determinanti per la tenuta dalla maggioranza e recuperarli è quanto mai necessario per il sindaco. Le richiestie - a quanto trapela- sono In teoria semplici: ridimensionare Patisso. Il quintetto di dissidenti avrebbe in questo senso già ottenuto nei giorni scorsi rassicurazioni direttamente dal primo cittadino, ma nel frattempo nulla é cambiato. Di qui, prima il rinvio di martedì - seguito da una riunione di maggioranza a porte chiuse e dai toni accesi nella stanza del sindaco - poi quello di oggi. Gli incontri tra le forze di governo cittadino continuano a ritmi serrati ma spesso terminano così come sono cominciati con un nulla di fatto.
La norma continua a essere quella del "muro contro muro", nessun compromesso.
L'impressione è che qualcuna delle parti dovrà cedere perche ¡'esperienza della banda Pomarico - un mix di esponenti di centrosinistra e centrodestra, che in periodi diversi del passato già hanno amministrato la città - possa continuare.
L'opposizione di centrodestra, intanto, scocca qualche frecciata - parlando di un'amministrazione più attenta a litigare che ai problemi dei cittadini - ma ostanzialmente resta sulla riva del ftume: chissà che prima o poi non passi il cadavere del nemico e si possa tornare al voto.