venerdì 19 luglio 2019

ORIA E LE CASTRONERIE DEL "PIEGHEVOLE" DELL'ESTATE ORITANA.

Sento l'obbligo di tornare a scrivere circa il contenuto del materiale informativo relativo al programma dell'estate oritana, dopo aver letto nel web vari articoli e comunicati stampa, pubblicati dopo il mio post (ore 10:00 del 16 luglio).
Tutti coloro che hanno scritto si sono indignati e scandalizzati, indistantamente e giustamente, per il fatto (grave) che nei pieghevoli non vi è traccia alcuna di ben tre eventi, i festeggiamenti in onore di San Barsanofio (protettore di Oria e dell'intera diocesi), San Lorenzo e la Madonna di Gallana, molto sentiti e partecipati dalla gente locale e dai forestieri.
In verità nel programma mancano anche le antiche fiere di San Barsanofio e della Maddalena (quest'anno giunta alla 719^ edizione).
 Sull'altra facciata del pieghevole troviamo al centro una cartina con uno stradario, attraverso il quale scopriamo le seguenti castronerie: Contrada Martiri, Via del Portaccio (anzichè Quinto Mario Corrado), Via S.V. Corrado (anzichè via F.V.Corrado), Via Anton Guadalberto De Marzo (anzichè via Gualberto De Marzo). Nella cartina non è riportato il punto di interesse n.21 (sito archeologico Pasculli), mentre il punto n.22 (sito archeologico S.Domenico) non si capisce a cosa si riferisca, visto che il sito di piazza Lorch è riportato al n.18 come Necropoli Messapica.
Sulla sinistra della cartina, in alto sono riportati dei brevi cenni relativi alle origini di Oria e scopriamo che confina con Sava (falso), ma non confina con Mesagne (vero), mentre in basso una piccola descrizione della Cattedrale (che non è visitabile) e scopriamo che la "cripta delle mummie" contiene i cadaveri mummificati di confratelli dell'Arciconfraternita della Morte, la cui mummificazione è probabilmente dovuta alla forte umidità (sic.!) presente nei sotterranei della Basilica Cattedrale.
 Sulla destra della cartina, in alto è riportato un breve cenno relativo al Torneo dei Rioni e scopriamo che trae origine dal bando che Federico II emanò nel 1225, in un periodo di permanenza ad Oria (sic.!), mentre in basso una piccola descrizione del castello (chiuso, non visitabile) e scopriamo (oltre al testo scritto coi piedi) che è stato riportato allo splendore dalla famiglia Romanin nel 2011. (sic.!)
Le suddescritte castronerie sarebbero sufficienti a chiedere le dimissioni di qualcuno.
 Da oritano mi vergogno di avere amministratori che sconoscono la vera storia di quelle mummie e che elogiano i proprietari del castello, responsabili di abusi edilizi per i quali sono stati condannati, a causa dei quali l'antico maniero non è visitabile da alcuni anni. Fra l'altro il Comune è parte civile nel processo a carico di altri dieci imputati per tali abusi.
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