martedì 6 maggio 2014

ENNESIMO OLTRAGGIO ALLA COMUNITA' ORITANA DA PARTE DELLA CURIA VESCOVILE CHE AVREBBE DECISO DI VENDERE L'EX SEMINARIO PRESSO IL SANTUARIO DI SAN COSIMO.

ORIA - Un mattone per il Seminario. Era questo lo slogan che, a metà degli anni Ottanta, il compianto vescovo mons. Armando Franco fece stampare in migliaia di opuscoli. Un sogno, quello del prelato, accarezzato per lungo tempo e realizzato negli anni Novanta: "Il Seminario". Un luogo che potesse formare giovani generazioni di seminaristi, un centro aperto che potesse raccogliere gruppi per la formazione, a due passi dal Santuario di San Cosimo. Ce.So.Cu.Spi. centro sociale culturale e spirituale, questo il sogno realizzato da mons. Franco grazie anche ai contributi pubblici oltre alle offerte dei fedeli.
 Un luogo immerso nel verde con un regolamentare campo di calcio a 11 in erbetta naturale, una pista di pattinaggio, un teatro da trecento posti circa, una chiesetta. 
Il presule oritano riuscì nell'intento, tutti i sacerdoti furono invitati a contribuire, tutti i fedeli dell'intera diocesi acquistarono il simbolico mattone, la peregrinatio di mons. Franco non risparmiò neppure la Regione Puglia che, con fondi pubblici, completò l'opera. 
Con l'avvento di Mons. Marcello Semeraro, trasferito nella vecchia sede il seminario, l'intero immobile fu affittato alla cooperativa "Madre Teresa", con sede legale a Torre. Stipulato il contratto l'ente gestore inaugurò una residenza socio sanitaria per anziani che è ancora attiva e che accoglie diversi pazienti. Il nuovo vescovo Pisanello, poco prima della S. Pasqua, nel consueto incontro coi sacerdoti, avrebbe annunciato la volontà di voler vendere detto immobile all'ente gestore. Una semplice scheda distribuita ai sacerdoti, una penna, un "Si" o un "No" da segnare sul foglio. 
Qualcuno non ha gradito e per placare gli animi e vivere una Santa Resurrezione tutto sarebbe stato rinviato a dopo le feste. Due le fazioni tra il clero, forti opposizioni dal fronte per il "No" ma, si sa, la notte porta consiglio ed il segreto delle urne può nascondere sorprese. Convocata nuova assemblea vince il fronte per il "Si": il Seminario è in vendita. Fonti ben informate parlano di circa 2 milioni di euro quale offerta per l'acquisto. Ma la Curia ne vorrebbe ricavare di più.
Di certo, il costo complessivo dell'opera -all'epoca- sembra sia stato maggiore. ma occorre tenere presente i contributi pubblici ottenuti, ricordando ancora che la struttura fu realizzata grazie al contributo di tanti fedeli.
Proprio i fedeli si pongono alcune domande. Può un bene costruito anche con fondi pubblici e dei fedeli essere alienato? La stima effettuata corrisponde al reale valore del bene? L'accordo con la Regione che dava possibilità ai cittadini di usufruire delle strutture sportive, non ha più valore? Possibile che la vendita sia l'unica soluzione al problema della gestione della struttura?
(Fonte Gazzetta del Mezzogiorno del 3 maggio 2014 - Articolo senza firma)



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