domenica 29 settembre 2013

L'AVV. ALESSANDRO RENNA: SONO COSTRETTO A “STRACCIARE" (METAFORICAMENTE), LA TESSERA DEL PD.

Oggi, 29 settmebre 2013, ho letto per caso sulla Gazzetta del Mezzogiorno (ovviamente al bar, non spendo mai soldi per comprare), che ad Oria si sarebbe costituito un gruppo di "renziani", avente come referente istituzionale il consigliere Emilio Pinto. 
Sinceramente sono rimasto un po’ turbato (si fa per dire), per non essere stato almeno avvisato, posto che all precedenti primarie, tutti nel PD (mi convinco ogni giorno di più che ha ragione Grillo quando lo chiama pidimenoelle), sanno o dovrebbero sapere che il sottoscritto era, nel PD di Oria, l’unico referente di Renzi, ed in tale veste sono stato contattato più volte telefonicamente da Firenze dal suo staff, ma soprattutto (ed è la cosa che mi ha fatto incazzare di più), ho speso euro 100 (cento) per stampare dei pubblici manifesti ove si invitavano i simpatizzanti “renziani” ad un incontro organizzativo presso la sede del partito.

 A quell'incontro non si è presentato nessuno, essendo in quel tempo, tutti " bersaniani" di ferro. 

Orbene, si può anche restare fulminati sulla via di Damasco (leggi: interessi politici), ma delle due l’una: o il consigliere Pinto ed i suoi amici non sapevano nulla di questi precedenti (il che sarebbe gravissimo per dei politici intelligenti, esperti e navigati quali sono), oppure, pur sapendo, non mi hanno ritenuto degno di far parte del gruppo dei "renziani" di Oria (leggi: non mi volevano tra i piedi). 

Comunque, se per mera ipotesi di scuola, gli amici "renziani" di Oria dovessero essere presi da un postumo senso di colpa, stessero pure tranquilli: mai e poi mai avrei contribuito al tentativo politico, che si trascina da anni (e quest'ultimo, inaspettato "cambio di casacca" ha, probabilmente e prioritariamente, lo stesso obiettivo), di far "saltare" dalla carica di assessore l’unica figura istituzionale del PD onesta, capace, attaccata al partito, politicamente appassionata e corretta: il nostro vice sindaco Claudio Zanzarelli. 

Trovandomi pertanto tra l’incudine e il martello, non mi rimane che una sola cosa da fare: stracciare (metaforicamente, anche perché è plastificata), per l'ennesima volta la tessera del PD, senza peraltro creare problemi a nessuno. Politicamente nulla contavo all'interno del partito (alle ultime elezioni comunali avrò preso due-tre voti; non mi ha votato nemmeno mia moglie), continuerò a non contare nulla fuori del partito (politicamente parlando). 

P.S.: Sto meditando di fare causa per avere indietro i cento euro dei manifesti e connessa tassa di affissione.
 Alessandro Renna
 sandro.renna@libero.it
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