giovedì 7 gennaio 2016

ORIA - CALENDARIO GPU: SECONDA PUNTATA

SECONDA FOTO

L’INGRESSO DI GESU’ A GERUSALEMME – foto di Ulrich Rund


TERZA FOTO
     Cattedrale
Non poteva certo mancare in questa carrellata di monumenti e di luoghi suggestivi di Oria innevata un’immagine dedicata alla chiesa più importante della Diocesi, la Cattedrale. Anche in questo caso come sta succedendo per piazza Lorch, naturalmente con le dovute proporzioni,  per costruire la nuova imponente chiesa, il Vescovo Castrese-Scaja dovette distruggere con il pretesto dei danni subiti nel corso del terremoto del 1743, la vecchia Cattedrale Romanica. Purtroppo in questo caso non possediamo naturalmente alcuna documentazione iconografica, per cui non possiamo esprimere alcun giudizio su questa chiesa. Quel poco che sappiamo lo dobbiamo dedurre dalle colonne, dai capitelli e dai bellissimi leoni stilofori conservati nell’atrio dell’Episcopio, forse  ne esistono due in marmo verde nella reggia di Caserta: ma nulla di più se non qualche descrizione abbastanza particolareggiata in alcune Sante Visite.  Anche da queste descrizioni capiamo che la Cattedrale romanica dovesse essere un piccolo gioiellino con le sue quattordici colonne, il suo rosone, l’abside ma soprattutto le tombe degli oritani più illustri, da Pier Marcello Corrado al suo più famoso fratello Quinto Mario,  a Mario Pagano a Donato Castiglione l’Argentario, a Lorenzo Corrado. Che cosa dire della foto !?: è bellissima se non fosse per quello che sembra un piccolo particolare, ma che in realtà è indicativo dell’incompetenza di chi progetta lavori di arredo urbano e dell’incuria di chi dovrebbe sorvegliare per evitare che avvengano questi danni irrimediabili all’immagine della città.  Mi riferisco naturalmente a quell’inutile lampione, mi sembra che ce ne sia anche un altro, messo a disturbare non solo la visione ma soprattutto le riprese video e gli scatti fotografici della bellissima facciata.   Vi prego poi di notare il notevole inquinamento luminoso  provocato da questo lampione che non ci permette, purtroppo, di apprezzare i colori unici che i blocchi di tufo con cui la Cattedrale è costruita, assumono nelle particolari condizioni luminose in cui è stata scattata la foto. Davvero peccato.  
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