mercoledì 15 aprile 2015

"SPERO CHE NON VENGA UN CASO DI PIDOCCHI.... DA CURARE CON LE ANTICHE PRATICHE DELLA NONNA: RASATURA A ZERO" (problema ulivi infetti, a cura dell'agrono Pignatelli)

Caro Franco,
non so se hai letto il quotidiano di ieri ed in particolare l’articolo a firma della prof. Francesca D’Abramo. Io, non sono abituato a pubblicare le mie risposte, ma, dato che è stato fatto il mio nome, ho dovuto mettere un commento su Facebook che dice così:

Città assente? 
Ad Oria tutti quelli che ci tengono a salvare gli alberi di olivo stanno sul trattore a fare i lavori ordinati come profilassi. 
Poi c'è chi, come me, non vuole uscire in TV. All'amica Francesca D'Abramo dico che poteva scattare la foto 5 minuti dopo e mi avrebbe fatto il favore di non mettere la mia faccia sul quotidiano. Io sto con gli agricoltori e non faccio parte della "task force del piano (Silletti) che tranquillizza". 
Se poi, anche in questa occasione, dobbiamo fare la guerra tra poveri? Non mi sembra onesto intellettualmente biasimare gli agricoltori di Oria o gli agronomi locali o i proprietari delle piante che hanno accettato l'eradicazione.
 Perdere quelle piante è stato un danno per tutti. Ma oggi sono solo 7 piante. 

Tu lavori nelle scuole: Se viene individuato un bambino con i pidocchi cosa fate? Nascondete la cosa? Fate finta che i pidocchi non esistono? Vi inventate un complotto delle mamme o delle maestre che, con la scusa dei pidocchi, vogliono togliersi di torno quel bambino rompiballe? .... O dite le cose come stanno... e chiedete a tutte le mamme di fare la profilassi dopo aver messo in quarantena il bambino con i pidocchi !!! Spero che non venga un caso di pidocchi sotto la campagna elettorale: Allora si direbbe che tutti quelli che hanno i pidocchi sono da curare con le antiche pratiche della nonna: rasatura a zero! 

Aggiungo che c’è anche la tesi del complotto delle ditte farmaceutiche che diffondono i pidocchi nelle scuole (o diffondono la notizia di averli intravisti) per vendere il loro shampoo “pidoKo” !

 E’ giusto dare voce a tutti i liberi pensatori… ma alla fine cerchiamo di affrontare la cosa con razionalità e facciamo la scelta giusta… senza scagliarsi contro chi ha il pesante compito di applicare un “protocollo di quarantena”.

 E concludo: Ieri in Sicilia hanno eradicato le prime due piante di olivo ritenute infette prima ancora di avere il risultato delle analisi. Le analisi hanno smentito che si tratti di Xylella ma, per sicurezza, hanno chiesto agli agricoltori di applicare le stesse misure di profilassi che sta applicando la Puglia contro il batterio per non incappare nel blocco della movimentazione di tutti i vegetali. Intanto la Comunità Europea faccia chiarezza sui provvedimenti da prendere nei confronti di chi, ancora oggi, sta facendo commercio di piante ospiti ed infette provenienti dal Costa Rica … tipo le piante di caffè che dovevano adornare le aiuole all’EXPO Milano 2015!
Saluti.
Enrico Pignatelli ( agronomo )
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