A Oria è già arrivata l'influenza. Si differenzia da quella segnalata altrove e si chiama "l'Archeologa" o "Tombarola". Il sintomo più evidente che manifestano i soggetti contagiati è una voglia sfrenata di ricercare nel sottosuolo oritano antichi reperti archeologici. Ciò forse è anche dovuto all'interesse che hanno destato gli importanti rinvenimenti nell'aera del castello svevo.Solo una tale "malattia virale", solo tal "morbo" può giustificare gli scavi che stanno facendo in questi giorni nelle strade asfaltate appena due mesi fa.
A meno che non ci troviamo di fronte all'ennesima prova di incapacità (da parte di qualcuno) a pianificare i vari interventi pubblici nelle strade della città. Non è che quel manto stradale fosse di tutto rispetto (anzi.....) ..... ma rovinarlo dopo così poco tempo..... lascia pensare..... induce a chiedersi: "Ma non si poteva fare in modo di fare prima una cosa e poi l'altra?"
