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In seguito si estese anche ai muratori, i quali giunti all'ultimo solaio (in dialetto "toppu l'urtima gittata") si aspettavano lu CAPUCANALI, consistente in un banchetto al quale prendeva parte, insieme all'intera squadra di "fabbricaturi", "mestru" compreso, l'intera famiglia proprietaria della nuova casa, le cui donne preparavano il pranzo consistente in pasta fatta in casa (pizzarieddi), involtini di carne di cavallo (brascioli), polpette, formaggio, sedano, frutta di stagione e noci, con l'immancabile buon vino locale. Lu capucanali ai muratori è un'usanza tuttora esistente in alcuni paesi salentini. Nel tempo il pranzo preparato in casa è stato sostituito da una "mangiata in pizzeria o ristorante".