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sergioardito ha detto...
Caro Franco, ribadisco che l'iniziativa e' stata la migliore della mia Giunta. La raccolta soldi fu avviata a livello Nazionale senza escludere l'intervento del Comune. Riguardo al poliziotto da te citato (che voglio ricordarti essere oltretutto un mio cugino) credo possa anche lui essere ricordato da quel monumento in quanto vittima del proprio dovere (lavoro). Il monumento non e' dedicato a qualcuno in particolare, ma atutte le vittime del lavoro. La mitra, se non ricordo male, dovrebbe rappresentare Mons.Armando Franco che denuncio' con forza la violenza del caporalato.
saluti Sergio Ardito
16 aprile 2008 18.39- ---
Franco Arpa ha detto...
Avevo deciso di non scrivere altro a proposito di questa vicenda, ma considerata l'insistenza del Dr. Ardito penso che sia proprio il caso di approfondire un tantino il tema. Daremo la parola alle carte. Ho una discreta quantità di documenti nel mio archivio personale per argomentare certe cose. Una piccola precisazione l'appuntato di P.S. non può certamente essere ricordato da quella statua per un semplice motivo: NON E' STATO VITTIMA NE' DEL CAPORALATO NE' DEL LAVORO NERO. Le carte parlano chiaro.... la statua venne realizzata per questo. Comunque dedicherò dello spazio a pubblicare altre cosette su questo tema. Comunque ringrazio sempre il Dr. Ardito per l'attenzione e il tempo che dedica a questo blog.... magari lo facessero tanti altri e... nel modo civile in cui lo fa lui. Franco
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STRALCIO DELL'INTERVENTO IN DATA 6.3.1997, NELLA SALA DEL CONSIGLIO COMUNALE DI ORIA, DELLA SIGNORA LORENZA CONTE IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE DEL MONUMENTO DEDICATO ALLE VITTIME DEL CAPORALATO E DEL LAVORO NERO:
Ieri mattina il Sindaco mi ha di nuovo conferito la delega per seguire le iniziative del Comune di Oria in maieria di lotta al caporalato ed in particolare promuovere e coordinare la campagna nazionale per la raccolta di fondi pubblici e privati da versare sull'apposito conto corrente postale del Comune di Oria ed utilizzare per la costruzione del monumento dedicato alle vittime del caporalato. ...............................omissis..... A TUTTE QUESTE DONNE E' DEDICATO IL MONUMENTO ALLE VITTIME DEL CAPORALATO CHE QUALCUNO HA VOLUTO DEFINIRE IL MONUMENTO DELLE POLEMICHE. ....... omissis ..................Alla costruzione di questo monumento partciperà tutta l'Italia: sarà un momumento nazionale e non locale, e se un giorno le istituzioni locali ci volteranno le spalle vi sarà sempre la nostra associazione "Speranza" contro il caporalato e l'illegalità, i sindacati, la chiesa, gli alunni della scuola media A. Manzoni di Barletta, della Maruggi di manduria, della F.Milizia di Oria, di tante scuole e città d'Italia che hanno già aderito, ci saranno loro a continuare questa iniziativa.
---STRALCIO DEL DISCORSO DELLO SCULTORE CARMELO CONTE NELL'OCCASIONE DI CUI SOPRA: .........pensando ad un'opera monumentale. …..omissis……….. Così attraverso questa committenza, questo impulso ha preso vita il mio lavoro creativo, un lavoro che volge ad un'opera piena di tensioni, dove sono tanti gli elementi che si aggrovigliano, in un gioco di scambi e di forme, tra la morte e la vita, tra il lavoro e il frutto, tra una madre e un figlio, tra inquietanti lacerazioni del quotidiano, tra i diritti e i valori della vita. Un'opera che parte da una grande commozione, ricordo il giorno della vicenda, quando una scheggia impazzita uscì dal televisore entrando violentemente nei meandri del mio studio comunicandomi la triste notizia, moriva così una parte del mio universo contadino sempre raccontato attraverso le mie sculture i miei dipinti. Dopo aver individuato il luogo dove ubicare l'opera, ho dato vita a centinaia di studi, disegni ricerche, prove e riprove, ho convenuto nella realizzazione di alcuni bozzetti prima in creta, poi in gesso fino al raggiungimento dell'espressione a me più congeniale, quella più giusta secondo il mio pensiero da cui si evince il significato intrinseco dell'opera e che fosse motivo ed elemento di denuncia, ma soprattutto che venisse fuori l'omaggio a queste morti, l'omaggio dell'uomo all'altro uomo. Così nel mio immaginario ho pensato a quelle dannate lamiere che hanno ucciso le giovani lavoratrici, immaginandole come culla di morte, infatti una di esse come si vede dal bozzetto fa da supporto al corpo privo di vita con le braccia penzoloni nel vuoto nel nulla, nel ventre custodisce ancora il recipiente che rovescia il suo raccolto operoso simboleggiato da tre grappoli di uva. Ai suoi piedi, la grande madre terra, che stringe un figlio al seno nutrendolo nonostante la grave perdita dell'altro figlio e proprio ad esso è rivolto l'ultimo sguardo, ma trova ancora la forza con la mano destra di spingere ancora un altro dei suoi figli verso la fertilità, verso il lavoro con sulle spalle il raccolto della speranza aprendo un solco verso la sua Oria fiera e grata a coloro che hanno inteso trasformare la morte in resurrezione e forza...........
-----Resta il mistero della presenza del copricapo per vescovi presente ai piedi della statua ma assente dal progetto, dal discorso e dal prototipo dello scultore.
Ciò dà ragione al Dr. Ardito quando dichiara: "La raccolta soldi fu avviata a livello Nazionale senza escludere l'intervento del Comune."
credo che non sia la prima volta che si commenta la realizzazione del Monumento alle Vittime del caporalato e non credo che averlo realizzato anche con i soldi dei contribuenti sia stato ne' un errore ne'uno spreco,considerato che sono state realizzate opere veramente inutili.Noncredo ci sia prezzo per la memoria di quelle lavoratrici o lavoratori morti pre il lavoro.Ma come ho gia'avuto modo di dire "tutti avrebbero taciuto se il monumento fosse stato dedicato a "lor signori"e non a dei poveri braccianti.
Saluti Sergio Ardito;